2015-08-22 14:21:00

Barconi nel Mediterraneo. Macedonia, ancora frontiere chiuse


Decine di imbarcazioni alla deriva nel Mediterraneo hanno lanciato l'allarme chiedendo l'intervento dei mezzi di soccorso italiani ed europei. Intanto, tra Grecia e Macedonia restano bloccati di migranti provenienti dalla Siria. Il servizio di Massimiliano Menichetti:

Un numero imprecisato di gommoni e barconi sono alla deriva partiti dalle coste della Libia. Hanno lanciato ripetute richieste di aiuto. La centrale operativa della Guardia Costiera italiana, che coordina gli interventi, parla di almeno 18 richieste di soccorso. Si stimano tra le duemila e le tremila persone da salvare. Non si sa nulla delle loro condizioni di salute, quanti siano i bambini, le donne, gli anziani e malati a bordo dei natanti. E mentre si lotta contro il tempo in mare, è emergenza al confine tra Grecia e Macedonia. A Gevgelija, piccolo paesino di frontiera, Skopje ha decretato lo “stato di emergenza”, chiuso il passaggio e schierato l’esercito che ieri ha lanciato lacrimogeni contro i migranti. Tremila sono rimasti bloccati fino alla serata di ieri, quando circa in 300 sono stati fatti passare oltre confine: per lo più donne bambini e malati. Gli altri hanno passato la notte al freddo e sotto la pioggia. Questa mattina, altri piccoli gruppi di persone sono stati autorizzati al transito, ma in migliaia restano in una zona senza tempo e diritti. Tutte le agenzie umanitarie si sono mobilitate per i migranti, per lo più siriani, che per arrivare in Europa sono giunti in Grecia e dalla Macedonia cercano di andare in Serbia e poi Ungheria porta per l’Ue. In questo scenario, la portavoce dell'Alto rappresentante europea, Federica Mogherini, ribadisce che la Commissione Ue "sta seguendo da vicino gli sviluppi" in Macedonia ed è "pronta ad aiutare" il Paese a fronteggiare i flussi.








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