2015-08-23 10:15:00

Estate. Caritas Ambrosiana in prima linea tra i bisognosi


“Siamo aperti per ferie”: questo il motto con cui la Caritas ambrosiana, durante i mesi estivi, porta avanti le sue iniziative a favore dei più disagiati. Un modo per aiutare i più bisognosi nel periodo dell’anno dedicato alle vacanze e in cui le emergenze sociali si fanno più acute e difficili da gestire. Ma quali sono, in concreto, le attività promosse dalla Caritas ambrosiana in agosto? Isabella Piro lo ha chiesto a don Roberto Davanzo, direttore dell’organismo:

R. – Abbiamo in atto alcune attività “storiche” della Caritas ambrosiana: ad esempio, la consegna dei pasti alle persone anziane, che magari non riescono a uscire di casa. Tra l’altro, negli ultimi anni, questo servizio si è trasformato, nel senso che non solo consegniamo i pasti a domicilio, ma offriamo anche a queste persone la possibilità di essere accompagnate a fare una visita medica o a passeggiare. Poi, non dimentichiamo che siamo nell’anno di Expo e quindi quest’anno abbiamo anche delle iniziative legate al tema del cibo. Ad esempio, abbiamo la cosiddetta “Cena sospesa”: presso una trentina di ristoranti di Milano è stata posizionata una teca trasparente in cui i clienti possono versare un’offerta che poi, alla fine del mese, si trasforma in una sorta di “buono-pasto” per le persone disagiate assistite dalla Caritas. Inoltre, abbiamo avviato il "Refettorio ambrosiano", segno di un’eredità che vogliamo che Expo lasci: si tratta di una mensa capace di mettere al centro il tema del recupero delle derrate alimentari che, altrimenti, finirebbero nella spazzatura. Questo refettorio, infatti, tutte le sere offre una cena agli assistiti dalla Caritas con questo tipo di derrate alimentari. Infine, abbiamo raccolto la disponibilità di circa 400 volontari che, a turno, tutti i giorni, si occupano dell’installazione della Caritas ambrosiana situata presso l’Expo e ci permettono, quindi, di operare anche in questo ambito.

D. – Quanto è difficile, oggi, insegnare il valore della gratuità in un mondo in cui tutto sembra avere un prezzo ed valore soltanto economico?

R. – Crediamo nel volontariato perché, appena riusciamo a mostrarne il valore umanizzante, troviamo una grande risposta anche da parte di persone che non necessariamente provengono da un’esperienza ecclesiale. E questo è importante, perché il volontariato diventa comunque un’occasione per incontrare la realtà ecclesiale e per entrare in contratto con le motivazioni evangeliche che ne sono alla base. Tutte le volte che siamo disposti a condividere qualcosa di nostro – innanzitutto il nostro tempo, prima ancora delle nostre risorse economiche – avviene miracolosamente una moltiplicazione: ossia, si moltiplica il beneficio che ne ricava chi mette in gioco un po’ di se stesso.

D. – Don Davanzo, il suo auspicio per quest’estate potrebbe essere allora quello di riscoprire il valore del servizio?

R. – Sì, tutte le volte che una persona scopre che si può essere più contenti quando ci si dona agli altri, che la vita può diventare più gioiosa e più serena non a partire dagli aspetti economici, ma innanzitutto quando si scopre che tutti – nonostante i nostri difetti – abbiamo la possibilità di rendere felice qualcun altro, di strappargli un sorriso, di asciugargli le lacrime, quello crediamo sia l’auspicio più bello che si possa fare a una persona.








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