2015-08-26 11:30:00

Il 29 agosto in Libano Beatificazione di Flaviano M. Melki


Il vescovo siro cattolico Flaviano Michele Melki, martirizzato durante le persecuzioni dell'Impero Ottomano, sarà proclamato Beato sabato 29 agosto, durante una liturgia solenne in programma presso il convento patriarcale di Nostra Signora della Liberazione a Harissa, in Libano, cui prenderanno parte numerosi Patriarchi e capi delle Chiese cristiane d’Oriente provenienti dal Libano, dalla Siria e dall’Iraq. La cerimonia di beatificazione sarà presieduta dal patriarca siro cattolico Ignatius Youssef III e il decreto di Beatificazione sarà letto all’inizio della Divina Liturgia dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Flaviano Michele Melki fu ucciso in odium fidei proprio il 29 agosto di cento anni fa a Djézireh, nell’attuale Turchia (“all’epoca la città faceva parte della Grande Siria”, spiega il postulatore della causa di beatificazione padre Rami Alkabalan), durante i massacri perpetrati contro gli armeni, i siro-cattolici e i membri di altre comunità cristiane su istigazione dei Giovani Turchi.

Melki era nato nel 1858 a Kalaat Mara, villaggio a est di Merdin. Ordinato vescovo di Gazarta nel 1913, viveva in estrema povertà e aveva venduto anche i suoi paramenti liturgici per soccorrere i poveri. Nell’estate del 1915, mentre si trovava lontano dalla sua diocesi, decise di tornare presso la sua sede episcopale dopo aver saputo che le violenze si sarebbero presto abbattute anche sui suoi fedeli. Fu arrestato dalle autorità ottomane il 28 agosto, insieme al vescovo caldeo della stessa città. Secondo testimonianze oculari riportate da fonti musulmane, i due vescovi furono uccisi dopo essersi rifiutati di abiurare la propria fede e di convertirsi all'islam. Michele Melki fu seviziato a morte e infine decapitato. 








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