2015-08-26 09:35:00

Meeting Rimini. Vittadini: costruire dal basso rilanciando famiglia


Dal Meeting di Rimini è arrivata la richiesta a Renzi di rendere più protagonista l’Italia in Europa, rafforzando anche le radici cristiane del Vecchio Continente, e di puntare sulla pace per risolvere le controversie internazionali. Al microfono di Alessandro Guarasci sentiamo Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà:

R. – Il nostro appello era su alcuni contenuti, e Renzi ha volato alto. Dobbiamo entrare nel merito, cioè dobbiamo costruire dal basso, rilanciare soggetti come la famiglia, i corpi intermedi. E poi, l’apertura verso il Mediterraneo, nel senso dell’emigrazione, come diceva mons. Galantino, nel senso del rapporto costruttivo con le altre religioni, con le altre culture. Un’Europa che abbia un altro spessore, dobbiamo dare una spallata alla concezione del Nord dell’Europa. Ed ancora, la pace perché, come dice il Papa, il cancro di adesso è questa terza guerra mondiale strisciante con cui si pensa di mettere a posto i conflitti.

D. - Renzi, però, ha detto: “Salveremo vite umane nel Mediterraneo anche a costo di perdere voti” …

R. – Ha perfettamente ragione. Adesso muoiono questi emigrati: la vita umana va salvata innanzitutto. Poi dobbiamo vedere come aiutarli e così via. Ma non si può speculare sulle vite umane: verrebbe meno non solo la tradizione umana e cristiana, ma anche la Storia dell’Italia che è una storia di emigrati.

D. – Statale e privato, in questa Italia, debbono collaborare sempre di più? Per esempio, mi riferisco alla scuola su cui c’è anche spesso un confronto-scontro ideologico?

R. – Abbiamo fatto un incontro prima di quello con Renzi, stranissimo: tre esponenti della sinistra storica – Susanna Mantovani, che insegna all’Università Bicocca e che è uno degli esponenti di punta dell’educazione di sinistra; Berlinguer, il ministro che ha fatto la parità e l’autonomia; e una scuola di Reggio Emilia che è stata studiata anche da Heckmann, una scuola dell’autonomia. Allora, se avessimo affermato noi quelle cose che hanno detto, per esempio Berlinguer, ovvero che l’autonomia e la parità completa sono un fattore di civiltà, non avremmo potuto dirlo meglio. Allora c’è un grande fronte, ormai non più di parte, che la pensa così. Bisogna dare spallate enormi a chi resiste in nome dell’ideologia, perché la parità e l’autonomia insieme sono un fattore di sviluppo del Paese, non una difesa di una parte: la parte cattolica …








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