2015-08-27 14:30:00

Yemen: 2000 vittime civili in 6 mesi di guerra


Sono quasi 2000 le vittime tra i civili nello Yemen in 6 mesi di conflitto che sta attanagliando con bombardamenti e scontri di terra la popolazione. Secondo stime dell’Onu nello Stato più povero di tutto il mondo arabo si contano ad oggi 4.271 feriti e 20 mila rifugiati solo a Gibuti; in totale un milione e 300 mila cittadini hanno abbandonato le loro case. I dati sono riportati dal portale Terrasanta.net che rende noti anche i rapporti dell’Unicef sui bambini soldato. Nello Yemen costituiscono un terzo dei combattenti; nei posti di blocco Houthi a 12 miglia da Sana'a, gli adolescenti dichiarano di essere volontari entusiasti, di lavorare gratis. Pare che le famiglie di questi ragazzi donino denaro per la causa Houthi in modo che, oltre ai loro figli, altri ragazzi possano unirsi alla lotta per difendere il Paese dagli invasori sauditi.

Tanti i minori coinvolti nella guerra
Lo Yemen, Paese a forte componente tribale, ha una lunga storia di reclutamento degli adolescenti nei conflitti armati ed è comune per i ragazzi imparare a usare il kalashnikov in tenera età. Al punto che, secondo l’Onu, è uno dei soli otto Paesi al mondo i cui eserciti di Stato possono includere adolescenti nelle loro file. Nell’ultimo conflitto, secondo Save the Children, tutti i ragazzi maggiori di 12 anni sono stati risucchiati nella lotta armata anche al Sud. Ad Aden, ex colonia britannica, i medici dell’ospedale al Jomhoria hanno confermato che le strade, dopo la battaglia, erano piene di cadaveri di giovanissimi, spesso attratti con la promessa del paradiso dopo la morte, senza contare gli innumerevoli casi di ragazzini, combattenti o meno, ridotti a prigionieri di guerra e/o rapiti per vendetta nei confronti delle famiglie, oppositrici di una delle parti in lotta. L’Unicef, in un rapporto molto dettagliato, afferma che almeno 398 sono i bambini uccisi e 605 quelli feriti in seguito all’inasprimento del conflitto dall’inizio del marzo scorso. Più di un milione sono i bambini che rischiano di patire qualche forma di malnutrizione entro la fine dell’anno, mentre sono quasi 3.600 le scuole che hanno chiuso i battenti, a discapito di una popolazione scolastica di un milione e 800 mila giovanissimi studenti.

Manca l’assistenza sanitaria di base per oltre 15 milioni di persone
Tutto ciò in un quadro generale nel quale 15,2 milioni di persone non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base, 900 strutture sanitarie sono state chiuse dal 26 marzo e 20,4 milioni di persone hanno bisogno di assistenza per stabilire o mantenere l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici o per via della carenza di carburante, dei danni alle infrastrutture e della mancanza di sicurezza. Oltre mezzo milione di donne incinte, invece, nelle zone dello Yemen più colpite dal conflitto, sono ad alto rischio di complicazioni in gravidanza o al momento del parto perché non possono raggiungere le strutture mediche. Negli ultimi sei mesi, l’Unicef, oltre alle normali attività (servizi di salvataggio, tra cui la distribuzione di acqua potabile e il trattamento dei bambini affetti da malnutrizione, così come da diarrea, morbillo e polmonite) ha fornito sostegno psicologico per aiutare più di 150 mila bambini ad affrontare gli orrori del conflitto, mentre 280 mila persone hanno imparato ad evitare lesioni causate da ordigni inesplosi e mine. Nonostante le enormi esigenze, l’ufficio locale ha ottenuto finanziamenti pari solo al 16 per cento dei 182.600.milioni dollari ritenuti necessari per far fronte all’emergenza di cui i media non parlano. (T.C.)








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