2015-08-28 11:14:00

Morto l'ex nunzio Wesołowski sotto processo per abusi


È stato trovato morto nelle prime ore di questa mattina, nella sua abitazione in Vaticano, l’ex nunzio polacco nella Repubblica Dominicana, Józef Wesołowski, accusato di atti di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico, reati per i quali era rinviato a giudizio presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Sarà l’autopsia a chiarire i motivi della morte di Józef Wesołowski, trovato senza vita davanti alla tv accesa verso le 5 del mattino da un religioso francescano del Collegio dei Penitenzieri, dove l’ex nunzio risiedeva col divieto di uscire dal Vaticano. Alla scoperta del decesso – informa una  nota della Sala Stampa della Santa Sede – "è subito intervenuta l’autorità vaticana per i primi accertamenti”, secondo i quali “la morte è dovuta a cause naturali”. L’autopsia, ordinata dal promotore di Giustizia vaticano, “sarà effettuata oggi stesso” e i risultati “comunicati appena possibile”. “Il Santo Padre – conclude la nota –  è stato doverosamente informato di tutto”.

Papa Francesco: affrontare caso senza ritardi e necessario rigore
Era stato proprio Papa Francesco a volere espressamente che la vicenda che aveva visto coinvolto l’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana fosse affrontata “senza ritardi” e “con il giusto e necessario rigore”, come aveva ricordato il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, all’indomani degli arresti domiciliari in Vaticano, imposti a Wesołowski il 23 settembre dello scorso anno. In precedenza, era già intervenuta la Congregazione per la Dottrina della Fede, che al termine di un processo amministrativo penale canonico aveva condannato in prima istanza l’ex nunzio alla dimissione dallo stato clericale.

La vicenda
I fatti erano venuti alla luce nel settembre 2013, quando le autorità dominicane avevano avviato a carico dell’ex nunzio polacco un’inchiesta penale per reati di abuso su minore, avvenuti durante i cinque anni di servizio prestati in qualità di rappresentante della Santa Sede nello Stato caraibico. Oltre a questi reati, il Tribunale vaticano ne aveva contestati altri analoghi, commessi successivamente durante il soggiorno a Roma di Wesołowski, dall’agosto 2013 sino al momento del suo arresto. L’ultimo atto era avvenuto l’11 luglio scorso, giorno della prima udienza del processo penale a carico dell’ex nunzio, udienza sospesa e rinviata a data da destinarsi a causa di un improvviso malore che aveva costretto l’imputato a un ricovero ospedaliero.








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