2015-08-29 13:39:00

Intesa Chiese africane-Ua per lo sviluppo del continente


Il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam) ha firmato un importante memorandum di intesa sul suo status di osservatore all’interno dell’Unione Africana (Ua). L’accordo è stato siglato dalla Commissaria per gli affari politici dell’Ua, Aisha L. Abdulahi, e da Berhanu Tamene Woldeyohannes, responsabile della Commissione Giustizia, pace e sviluppo del Secam e incaricato dell’Ufficio di collegamento del medesimo organismo presso l’Ua.

Contribuire allo sviluppo integrale del continente in collaborazione con l’Ua
Lo scopo dell’intesa è di intensificare i rapporti di collaborazione tra le Conferenze episcopali ed i governi africani al fine di contribuire allo sviluppo integrale e partecipativo del continente alla luce dell’Esortazione apostolica post-sinodale “Africae Munus”. In particolare, esso permetterà di coordinare le iniziative sociali della Chiesa con l’Ua per l’implementazione della “Agenda 2063”, il progetto siglato dagli Stati membri dell’organizzazione nel 2013 in occasione del suo 50.mo anniversario allo scopo di sviluppare una strategia di crescita comune a lungo termine che armonizzi i vari piani nazionali, regionali e continentali di sviluppo.

Gli obiettivi dell’Agenda 2063
Gli obiettivi fissati dall’Agenda da realizzare entro il 2063, data del centenario dell’Ua, riguardano essenzialmente otto punti: l’identità e la rinascita africane; la lotta contro il colonialismo e il diritto all’autodeterminazione dei popoli tutt’ora sottoposti a regime coloniale; l’agenda dell’integrazione; l’agenda dello sviluppo sociale ed economico; la pace e la sicurezza;  la democrazia; la determinazione dell’Africa a prendere in mano il proprio destino; il posto dell’Africa nello scenario mondiale. Per rendere l’Agenda più facilmente realizzabile, sono stati posti degli obiettivi temporali intermedi: di 25, 10 e 5 anni, più dei piani di azione a breve termine. La prima importante tappa di questo processo è stata avviata quest’anno con l’adozione da parte dei membri dell’Unione Africana del primo piano decennale.(L.Z.)








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