Sono 14 i casi di espropriazioni abusive dei beni immobiliari dei cristiani di Baghdad documentati nel primo dossier che il patriarcato caldeo ha consegnato ieri ai responsabili del comitato recentemente istituito dalle autorità politiche irachene, con il compito specifico di raccogliere informazioni e disporre misure concrete in merito alle violenze subite dai cristiani nella capitale irachena.
Nel dossier nomi dei cristiani sequestrati e vittime di estorsioni
La consegna del dossier, avvenuta ieri - riferisce l'agenzia Fides - rappresenta la
prima, solerte risposta del patriarcato caldeo alle richieste del comitato ad hoc,
che aveva sollecitato da parte della compagine ecclesiale un aiuto nella raccolta
di informazioni sui casi di espropri, rapimenti, estorsioni e soprusi che negli ultimi
mesi hanno avuto come bersaglio mirato soprattutto i cristiani di Baghdad. Nel dossier,
oltre ai casi riguardanti le espropriazioni immobiliari illegali, si riportano anche
i nomi dei cristiani sequestrati e fatti vittime di estorsioni.
Il comitato istituito dal Primo Ministro Haydar al-Abadi
Il comitato ad hoc delle forze di polizia per combattere l'escalation di sequestri
di persona e di espropriazioni abusive della case e dei terreni subite negli ultimi
mesi dai cristiani della capitale irachena era stato istituito nei giorni scorsi su
disposizione del Primo Ministro Haydar al-Abadi. I responsabili del comitato, in un
incontro con il patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, avevano chiesto alla compagine
ecclesiale di fornire tutti gli aiuti opportuni per favorire le operazioni di censimento
dei beni immobiliari sottratti abusivamente ai nuclei familiari cristiani, raccogliendo
i titoli di proprietà e indicando i singoli, i gruppi e gli enti collettivi che adesso
usufruiscono degli immobili espropriati illegalmente.
Il fenomeno degli espropri grazie a connivenze e coperture di funzionari
corrotti
Negli ultimi mesi sia a Baghdad che in altre città irachene, si erano moltiplicati
i casi di abitazioni e terreni sottratti illegalmente ai legittimi possessori cristiani
attraverso la produzione di falsi documenti legali, che rendevano di fatto impossibile
il loro recupero da parte dei proprietari. Il fenomeno ha potuto prendere piede anche
grazie a connivenze e coperture di funzionari corrotti e disonesti. Lo scorso 13 luglio,
il patriarca Louis Raphael I aveva rivolto un appello pubblico alle autorità politiche
e istituzionali del Paese, chiedendo al governo maggiore protezione contro le bande
di delinquenti che attentano ai beni e alle persone. (G.V.)
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