2015-09-01 18:55:00

Caos a Budapest: vietate le partenze dei migranti per la Germania


Centinaia di migranti, in maggioranza siriani, hanno protestato presso la stazione di Budapest contro la polizia ungherese che ha impedito la loro partenza verso la Germania. Non sono mancati momenti di tensione. Parole di fuoco quelle del vicepremier Lazar nei confronti della Merkel ma la cancelliera incassa la solidarietà dell’Europa. Benedetta Capelli:

“Libertà” è uno degli slogan scanditi dai tanti migranti che oggi nel piazzale della stazione Keleti di Budapest hanno protestato contro la polizia, dopo il ricorso degli agenti ai lacrimogeni e la chiusura degli accessi ai treni. In mano hanno i biglietti ferroviari per la Germania, Paese che ha sospeso il regolamento di Dublino e che, non respingendo più indietro, è diventata la meta più ambita. Si calcola che nelle ultime 26 ore sono arrivati in Baviera, passando dall’Austria, 3500 migranti provenienti dall’Ungheria. Una situazione che ha indotto il governo Orban a inviare 3500 militari sul confine sud del Paese con l’ordine di non sparare ai migranti. La tensione è diventata anche politica con il vicepremier Lazar che accusa la Merkel di essere responsabile dei disordini di Budapest ma dalla parte della cancelliera si schiera la Commissione europea parlando di “un encomiabile atto di solidarietà” con la sospensione di Dublino. Giovedì l’incontro tra Orban e i vertici europei per parlare di immigrazione;  tema al centro anche del bilaterale Merkel-Rajoy a Berlino, entrambi concordi nel dover aiutare Grecia e Italia. Un sostegno che arriva nel giorno della diffusione dei dati dell‘Organizzazione Internazionale per le migrazioni: da gennaio gli arrivi via mare di migranti sono stati 350mila con oltre 2600 morti. Sempre di oggi la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per il modo in cui ha detenuto e rimpatriato tre tunisini nel 2011.








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