2015-09-02 16:14:00

Aborto. Rendere accessibile la misericordia concretamente


"Accolgo con grande letizia la Lettera, è un inno alla misericordia che rende presente quanto la Chiesa è impegnata ad annunciare con tono deciso la tenerezza misericordiosa di Dio. La novità contenuta è per così dire antica: ricordare che la grazia del Signore è con abbondanza data. In riferimento al peccato di aborto il Papa è preoccupato di rendere disponibile, accessibile la misericordia concretamente". Don Aristide Fumagalli, docente di Teologia Morale alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e al Seminario di Milano, analizza e commenta la Lettera di Papa Francesco sull'indulgenza per il Giubileo della Misericordia. 

Il Papa è 'buonista'? "Non mi sembra di trovare nella Lettera nulla di trasgressivo in ordine alla necessità dell’impegno serio per accogliere la grazia - precisa il sacerdote - e non si trovano nemmeno deroghe a quella che è la tradizionale dottrina e prassi della Chiesa in ordine alle indulgenze. Qui si ribadisce che il contatto concreto e vivo con l’amore di Dio, che perdona anche il male compiuto, è l’energia migliore affinché si sia conquistati a un amore che sia altrettanto misericordioso. Mi colpisce - continua ancora Fumagalli - il riferimento del Papa alle opere di misericordia attraverso cui la grazia del perdono raggiunge il fedele nel concreto della sua esperienza, cioè laddove egli si impegna a sintonizzare la sua vita secondo l’insegnamento evangelico". 

Come devono prepararsi i sacerdoti? "Il prete deve contribuire a non schiacciare il fedele sulla colpa ma lo deve avviare ad una liberazione. C'è un dinamismo da attuare - espresso da questa decisione di rimettere il peccato dell'aborto - in virtù del quale, pur andando a considerare ciò che è avvenuto non si è meramente e solamente preoccupati di definire esattamente quanto è avvenuto ma di considerarlo alla luce del cammino che può permettere di fuoriuscire dalla situazione in cui si è. Questa mi sembra una utile bussola - conclude don Aristide - sulla quale prepararsi al Giubileo". 

Le ripercussioni sul prossimo Sinodo per la Famiglia? "Il clima che la Lettera crea nel contesto dell’evento Giubileo permetterà di affrontare le tematiche spinose, su cui pure l'Assemblea sinodale dovrà dibattere, secondo una logica che è quella appunto della misericordia, laddove vi è la disponibilità a camminare nei percorsi di riconciliazione". 

Robert Cheaib, docente di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, ci ricorda che la Lettera "non è un documento che ribalta ciò che la Chiesa ha detto finora, come hanno invece erroneamente commentato diversi organi d'informazione. Nell’Evangelium Vitae, Giovanni Paolo II ne aveva parlato. Il pericolo è che si intenda il perdono come un baratto facile. Il perdono è per trasformare una vita, non per abbuonare i suoi mali e la misericordia non è un invito al lassismo, è un invito a incontrare un Dio giusto (laddove per 'giusto' si intende non 'giustiziere', ma Colui che ti santifica)". 

 








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