2015-09-02 12:46:00

Appello del Papa per operai Volterra. Il vescovo: Stato sociale finito


Durante i saluti ai pellegrini presenti all’udienza generale, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero agli operai della Smith Bits di Saline di Volterra, in provincia di Pisa. Si tratta di circa 100 persone rimaste senza lavoro, giunte in Piazza San Pietro con il vescovo di Volterra, mons. Alberto Silvani. La Smith Bits è una multinazionale americana che rea­liz­za componenti per le per­fo­ra­zioni petro­li­fere. Il Papa ha auspicato “che la grave congiuntura occupazionale possa trovare una rapida ed equa soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente per riaccendere la speranza nelle loro famiglie”. Ascoltiamo mons. Silvani al microfono di Sergio Centofanti:

R. – Siamo venuti per chiedere una benedizione, una preghiera, un’intercessione. Anche come Chiesa non potevamo lasciarli da soli, questa gente, queste persone. Anche se non so quali prospettive potranno esserci …

D. – Qual è la situazione del lavoro a Volterra?

R. – A Volterra il lavoro non c’è più. Ormai si vive soltanto sul terzo settore: alberghi, pensioni, ristoranti, cioè sul turismo, in realtà. Ma non è che duri molto anche quello, eh?

D. – Quindi, la Chiesa è in prima linea per difendere i lavoratori …

R. – Sì, nel rispetto dei diritti di tutti, come ha detto il Papa, perché capisco bene che anche la ditta avrà altri obiettivi, altri interessi, ma quello che dispiace è che nella mentalità corrente è finito lo Stato sociale, cioè ciascuno si deve arrangiare da solo. Le persone sono licenziate, lasciate a casa e si aggiustino per conto loro! Menomale che c’è la cassa integrazione, qualche sussidio che poi però finisce … E io prevedo che, andando avanti, sarà sempre peggio!

D. - Walter Gugliotta, lei è un lavoratore della Smith. Come avete accolto le parole del Papa?

R. – Bellissime, bellissime! Sicuramente un aiuto per noi e un altolà alla prepotenza delle multinazionali che creano disoccupati tutti i giorni e non pensano soprattutto – come ha detto il Papa – alla famiglia: alla famiglia che è il nucleo essenziale della società. Se non si salvaguarda il benessere della famiglia, finisce la società! Noi abbiamo accolto le parole del Papa molto bene.

D. – Qual è la vostra situazione, adesso?

R. – La nostra situazione è che l’azienda ha deciso di mantenere 78 persone in forza al lavoro, tagliandone 114. Quindi 114 persone su 193 totali attualmente sono senza lavoro. Quindi noi aspettiamo delle risposte da parte delle istituzioni che hanno fatto delle promesse: c’è un tavolo aperto al Ministero dello sviluppo economico, con Enel ed Eni; speriamo che questo porti un poco di occupazione in una zona già degradata con un tasso di disoccupazione altissimo.

D. – Come vivono le vostre famiglie?

R. – Le nostre famiglie vivono con il timore, con la paura continua che non ci sia un domani. Il problema è che ci sono i mutui da pagare, le bollette arrivano ogni mese … abbiamo ora gli ammortizzatori sociali ridotti in virtù della Legge Fornero – quasi dimezzati! – e quindi abbiamo 12 mesi al di sotto dei 40 anni, 18 tra i 40 e i 50 e 24 mesi al di sopra dei 50; finiti questi ammortizzatori sociali, siamo senza stipendio e senza lavoro. Quindi, la cosa – se viene fatta – dev’essere fatta entro quest’anno. Altrimenti ci troviamo davvero in gravi condizioni: senza reddito.








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