2015-09-02 13:37:00

Venezia, film ad alta quota in "Everest" e "Storie sospese"


Giornata inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia: in Sala Grande, alla presenza del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, accolto dal presidente della Biennale, Paolo Baratta, proiezione di uno spettacolare film americano, "Everest", protagonista la montagna e i suoi pericoli. Alle Giornate degli Autori, invece, un film italiano, "Storie sospese", invita a riflettere sulla fragilità della natura. Dal nostro inviato a Venezia, Luca Pellegrini:

Ieri, Papa Francesco ha invitato alla preghiera per la cura del Creato. Infatti, l'uomo spesso si macchia di peccati contro la natura, dettati dal profitto, dal piacere, dal fanatismo. E la Mostra di Venezia si apre con un film di grande impatto spettacolare in cui è la natura maestosa che diventa protagonista. Quella di "Everest", così il titolo del film inaugurale, ispirato agli eventi accaduti nel 1996 durante una spedizione volta a raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo e conclusasi in modo tragico. Girato sul ghiacciaio trentino della Val Senales con un cast di attori conosciuti, il film tenta di instillare, più che un avvertimento ecologico sui guasti arrecati da spedizioni improvvisate che violano i monti e affrontano pericoli estremi, quello del coraggio e del sacrificio, in puro stile hollywoodiano. Di contro un piccolo film italiano, "Storie sospese" di Stefano Chiantini, alle Giornate degli Autori, ambientato sull'Appennino tosco-emiliano - sono fatti reali accaduti nel 2014 nel paese di Ripoli - suscita pensieri che più ci riguardano: Thomas, interpretato da Marco Giallini, è uno scalatore a servizio di una società che sta costruendo una galleria autostradale mentre le frane continue dividono gli abitanti tra esodo e lotta. E' lo stesso regista che spiega perché ha voluto girare questo film.

“Mi piaceva l’idea di raccontare attraverso lo sguardo di quest’uomo, calandolo in una situazione particolare come quella di un paesino dove gli scavi di un’autostrada hanno avviato una strada. Mi piaceva raccontare una realtà sociale, oggi molto comune in Italia, sottolineandola però con delicatezza e in maniera un po’ indiretta, non affrontandola direttamente ma raccontandola attraverso un uomo che si ritrova nel paese”.

Rispetto per la creazione, una coscienza ecologica. Il suo film riprende, in una chiave narrativa semplice, alcuni temi cari a Papa Francesco:

“Sì, assolutamente, sì perché io non volevo prendere una posizione su se è giusta o sbagliata quell’opera in particolare. Quello su cui vorrei riflettere e su cui invito a riflettere è che è chiaro che per fare opere di progresso bisogna in qualche modo agire sull’ambiente. La cosa su cui dissento è il bisogno di queste opere di progresso. Secondo me, noi abbiamo già abbastanza cose: basterebbe recuperarle e migliorarle e non sempre fare nuove cose porta al risultato che uno si aspetta. Bisogna recuperare un po’ un ritmo diverso di vita e bisogna tutelare il patrimonio ambientale che abbiamo”.








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