2015-09-03 15:00:00

Cuba. Vescovo Guantanamo: con il Papa torna la speranza


Grazie a Papa Francesco, a Cuba “si respira aria di speranza per le nuove possibilità di dialogo con gli Stati Uniti”: lo afferma mons. Wilfredo Pino Estévez, vescovo di Guantanamo-Baracoa. In un messaggio diffuso in vista dell’imminente viaggio apostolico di Papa Bergoglio sull’isola, dal 19 al 22 settembre, il presule ricorda “la mediazione” della Santa Sede nel processo di instaurazione dei rapporti diplomatici tra Washington e L’Avana e definisce come “molto importante” l’operato del Papa “nella ricerca della riconciliazione e della pace tra i due popoli”.

Cuba e Brasile, unici Paesi al mondo ad accogliere tre Pontefici
“Francesco sarà il terzo Pontefice a visitare Cuba”, sottolinea poi mons. Estévez, evidenziando che, in tal modo, “l’isola ed il Brasile saranno gli unici due Paesi al mondo ad avere il privilegio di essere visitati da tre Papi”, ovvero Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ed, appunto, Papa Bergoglio.

Essere misericordiosi non è una scelta, ma un imperativo
Soffermandosi, quindi, sul motto del viaggio apostolico, “Missionario della misericordia”, il vescovo di Guantanamo ribadisce l’importanza di donare il proprio cuore gli altri per contrastare le tante miserie del mondo di oggi: si tratta di “miserie morali, spirituali, sociali, intellettuali, materiali”, evidenti nella “insensibilità delle persone davanti al dolore umano” e nella “violenza a fior di pelle in famiglia, sul lavoro, nelle comunità”. Di qui, il richiamo ad essere misericordiosi perché “non si tratta di una scelta, ma di un imperativo” dato da Gesù agli uomini: “Siate misericordiosi come il Padre”.

Rivolgere lo sguardo alla Vergine della carità del Cobre, Patrona di Cuba 
Guardando poi alla Vergine della carità del Cobre, patrona dell’isola e la cui festa ricorre l’8 settembre, il presule invita i fedeli a vedere in Lei “una Madre” alla quale affidare tutti i problemi: “lo stipendio che manca, le difficoltà matrimoniali, la casa in cattive condizioni, un figlio che non arriva, problemi di salute, i giovani disoccupati, i litigi con chi ci è accanto”. Chiedendo l’intercessione di Maria, mons. Estévez esorta i cubani a sforzarsi di “essere migliori”, a “non lasciarsi vincere dal male, bensì a vincere il male con la forza del bene”, ad “avere la coscienza pulita”, curando “l’educazione religiosa dei figli e lottando contro l’invidia che cresce e si diffonde” all’interno della società.

Crescere nella fede e nella speranza
​Infine, insieme a tutta la Conferenza episcopale cubana, il vescovo di Guantanamo auspica che “gli insegnamenti che Papa Francesco lascerà sull’isola spingano tutti a crescere nella fede e nella speranza”, imparando ad “avere un cuore pieno di misericordia”. L’augurio conclusivo è che la benedizione pontificia possa raggiungere anche i malati, i detenuti e tutti coloro che non potranno essere presenti agli incontri con Papa Francesco. (I.P.)








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