2015-09-04 14:10:00

Aylan sepolto a Kobane. La morte del bimbo che sconvolge l'Europa


Creazione immediata, soprattutto in Italia e Grecia, di “hot spot” centri per migranti e richiedenti asilo,  e assunzione di responsabilità da parte di tutti gli stati dell’Unione. Lo chiedono la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Hollande in una lettera inviata alle autorità europee. Le porte di alcuni paesi intanto cominciato ad aprirsi, sulla scia  soprattutto dell’emozione suscitata da foto del piccolo bimbo siriano morto sulla spiaggia di Bodrum. Francesca Sabatinelli:

E’ tornato a Kobane Abdullah Kurdi, proprio da dove era fuggito con la sua famiglia, ed è lì che li ha riportati tutti e tre, moglie e due figlioletti, di 3 e 5 anni, per seppellirli, dopo la loro morte nel mare turco, una tragedia che a lui ha distrutto la vita, mentre al mondo intero sembra aver risvegliato la coscienza. Aveva tentato di salvarli i piccoli Aylan e Galip ma gli erano scivolati dalle mani, nonostante i giubbotti di salvataggio. La foto di Aylan riverso sulla spiaggia ha sconvolto gli europei, e mentre ci si chiede ancora se sia stato giusto o meno averla pubblicata, tra tutte è soprattutto la reazione dei britannici a farsi sentire, che si sono mobilitati per donazioni, collette e raccolte aiuti in favore dei migranti, mentre il loro premier, David Cameron, ha già annunciato che il suo Paese è pronto a fornire sistemazione ad altre migliaia di profughi provenienti dalla Siria, oltre ai cinquemila già accolti. Si parla di altri quattromila, cifra però da confermare. Testa e cuore, spiega Cameron, saranno dietro ogni scelta britannica, di fronte a quella che definisce “la maggiore sfida” per l’Europa. Altre 30mila persone potranno arrivare in Polonia, che per questo sta approntando un piano di emergenza.  

Il vecchio continente sta “affrontando il più grande afflusso di profughi degli ultimi decenni”, spiega l’Alto commissario Onu per i rifugiati Guterres, che sollecita un programma di ricollocazione di massa per circa 200mila rifugiati. Per Guterres servono misure urgenti e coraggiose, e “una strategia comune, fondata su responsabilità, solidarietà e fiducia”, e tutti i paesi Ue devono partecipare, soprattutto in aiuto di Grecia, Italia e Ungheria, Paese quest’ultimo che ha toccato il nuovo record di arrivi in 24 ore: 3.313 tra migranti e profughi, mille in più rispetto al giorno prima, perlopiù siriani, afghani e pakistani. Budapest oggi ha chiuso uno dei confini con la Serbia dopo la fuga di 300 persone da un centro. A Bickse, a nord della capitale, prosegue per il secondo giorno l’impasse tra polizia e migranti che rifiutano di scendere da un treno per essere trasferiti in uno degli altri centri di accoglienza ungheresi.

I centri per i migranti e richiedenti asilo dovranno essere “pienamente operativi” entro la fine del 2015, scrivono Merkel e Hollande nella lettera inviata ai presidenti del Consiglio europeo e della Commissione, e al premier lussemburghese ora presidente di turno dell’Ue. Si dicono determinati a difendere Schengen i due leader europei, il trattato che "garantisce la libera circolazione" in seno all'Ue e "permette agli stati membri di meglio far fronte alle sfide che si trovano davanti". L’esodo dalla Siria e dal Nordafrica verso l’Europa è una emergenza enorme, una crisi reale che si protrarrà per almeno 20 anni. E’ la preoccupazione del Pentagono che interviene sulla questione per mezzo di uno dei suoi massimi vertici, il generale Dempsey. Proseguono intanto gli sbarchi in Italia, dalle coste calabresi a quelle siciliane, si parla di centinaia di persone, tra loro, come di consueto, moltissimi bambini. E anche oggi si parla di tragedie in mare, perché secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni almeno trenta persone risulterebbero disperse a largo della Libia, dopo l’affondamento del canotto che avrebbe dovuto condurli in Europa.








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