2015-09-07 13:02:00

Le due parrocchie del Vaticano si mobilitano per i profughi


Dopo l’appello di Papa Francesco all’Angelus ad accogliere famiglie di profughi rivolto anche alle due parrocchie del Vaticano – San Pietro e Sant’Anna – si sta cominciando ad organizzare l’ospitaliltà. Ne parla al microfono di Tiziana Campisi padre Bruno Silvestrini, agostiniano, parroco di Sant’Anna in Vaticano:

R. – Come parrocchia di Sant’Anna, parrocchia di San Pietro, realtà del Vaticano, in comunione con l’elemosiniere di Sua Santità e con il centro della Caritas che abbiamo qui nella parrocchia di Sant’Anna, abbiamo pensato di offrire due appartamenti. Ma non solo gli appartamenti, perché per vivere non bastano le mura: noi ci impegneremo a trovare il lavoro per il capo famiglia in modo che possa affrontare dignitosamente questo periodo, questo tempo che rimarranno in questo luogo per poter affrontare poi l’inserimento in questa società - se sarà necessario - oppure andare altrove, secondo le loro necessità. Per noi adesso c’è il momento dell’accoglienza, l’accoglienza che vogliamo dare qui in Vaticano, in modo particolare anche con il sorriso sulle labbra, con l’entusiasmo cristiano di chi accoglie amando le persone che sono di fronte a noi.

D. – La parrocchia di Sant’Anna in Vaticano da anni offre assistenza e aiuti per tante persone che vengono a bussare alla porta della chiesa…

R. – Sì, ormai è risaputo, la nostra parrocchia è una parrocchia di confine, di frontiera. E’ aperta tutti i giorni e tutte le persone possono venire, al di là della lingua, al di là della razza, della religione, della cultura. Tutti vengono per chiedere, altri vorrebbero dare la loro disponibilità. Noi aiutiamo tutti per quel che possiamo, come possiamo, sempre in comunione con l’elemosiniere, con la Caritas della parrocchia che si dà da fare a trovare cibo, vestiario, quello che è necessario.

D. – In particolare che tipo di servizi offre la Caritas della parrocchia di Sant’Anna in Vaticano?

R. – Noi offriamo il centro di ascolto per chi vuole chiedere, vuol domandare, anche per alcune rivendicazioni e situazioni di difficoltà. Abbiamo esperti, persone che danno la loro disponibilità come volontariato. Poi abbiamo una Caritas che si impegna ad accogliere quotidianamente e vedere tutte le varie necessità concrete per quello che si può aiutare. E poi abbiamo il venerdì che è un giorno un po’ particolare per noi per l’impegno dalle 7 della mattina: ci sono delle persone, pensionati, persone che danno il loro tempo, per la distribuzione del cibo. Abbiamo anche la dolcezza dell’accoglienza delle persone anziane, delle persone sole, delle persone che sono abbandonate un po’ da tutti, quindi cerchiamo di accogliere e cerchiamo di ascoltare e aiutare.








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