2015-09-08 14:33:00

Giornata Alfabetizzazione. Opam: educazione fondamentale per la pace


Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Alfabetizzazione, dedicata quest’anno al tema “Alfabetizzazione e società sostenibili”. La ricorrenza è un’opportunità per discutere delle nuove sfide da affrontare alla luce del “Quadro d’azione dell’Istruzione 2030”, dibattuto nel maggio scorso al Forum mondiale sull’Educazione. Di particolare importanza sul fronte dell’alfabetizzazione è l’impegno dell’Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo (Opam), fondata da mons. Carlo Muratore. Al microfono di Maria Caterina Bombarda, mons. Aldo Martini, presidente dell’Opam, si è soffermato sul tema di questa Giornata:

R. – Non ci può essere una pace duratura dove non c’è giustizia - questo lo stiamo vedendo nei giorni nostri in modo eclatante - e non può esserci giustizia laddove i diritti fondamentali della persona, come il diritto all’istruzione, vengono negati e vengono disattesi. E questo perché il diritto all’istruzione è il padre o la madre di tanti altri diritti.

D. – Qual è oggi il quadro dell’alfabetizzazione?

R. – Nel mondo ci sono ancora almeno 700-800 milioni di analfabeti!

D. – I dati raccolti dall’Istituto di Statistica Unesco mostrano che ancora oggi c’è un alto tasso di analfabetismo femminile…

R. – In molti Paesi i picchi di analfabetismo femminile superano l’85 per cento. Quando abbiamo escluso dall’alfabetizzazione la categoria femminile significa che anche i bambini non andranno a scuola, che anche la vita di questi Paesi del Terzo Mondo non cambierà senza una leadership che si forma sui banchi di scuola. 

Sul contributo che attualmente l'Opam dà per sostenere l'impegno di alfabetizzazione nel mondo la riflessione di Anna Maria Errera, vice presiedente dell'organismo, che spiega quale sia l’importanza di microprogetti locali sul territorio:

R. – L’Opam lavora attraverso microprogetti, progetti molto piccoli facilmente gestibili in loco dai responsabili locali. Questo significa creare progetti a misura del villaggio nel quale i progetti si svolgono. Il 99 per cento dei progetti Opam viene realizzato nelle zone rurali. Questa scelta è determinata dal fatto che se vogliamo mantenere e promuovere situazioni di giustizia e di pace è necessario favorire lo sviluppo delle zone rurali per evitare l’urbanizzazione forzata e forti tassi di emigrazione. Quindi cerchiamo di costruire scuole nei villaggi più remoti, lì dove normalmente neanche i grossi organismi internazionali vanno ad operare.

D. – I Paesi sviluppati non sono tuttavia esenti da questo problema, si parla di analfabetismo funzionale…

R. – E’ un problema gravissimo, abbastanza recente e direi progressivamente ingravescente. L’Osce valuta nel nostro Paese un 47 per cento di popolazione con un alfabetismo funzionale. E’ un problema gravissimo perché significa non essere in grado di interpretare in maniera corretta un articolo di giornale ma a volte neanche di leggere e comprendere un orario ferroviario o compilare una domanda di lavoro! Questo ci ripone in una situazione di marginalità sociale.

D. - Quale significato ha per voi il tema di questa giornata?

R. - E’ importante che esista questa giornata perché si dà al problema dell’analfabetismo un valore estremamente scarso: colpisce molto meno un bambino analfabeta che un bambino affamato ma la fame di istruzione non è meno grave della fame di cibo!








All the contents on this site are copyrighted ©.