2015-09-10 12:26:00

Diocesi di Milano: al via l'Ufficio per accogliere i separati


Ha preso il via in questi giorni a Milano l’attività dell’“Ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati”, voluto dall’arcivescovo, il card. Angelo Scola per accompagnare quanti vivono la crisi del loro matrimonio. Responsabile dell’Ufficio è don Diego Pirovano, giudice presso il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo, affiancato da un altro sacerdote e da una religiosa e con la collaborazione di consulenti ed esperti. L’iniziativa si inserisce nella volontà della Chiesa ambrosiana di farsi più attenta e vicina alle coppie in difficoltà per sostenere la loro vocazione cristiana anche in una situazione problematica. Sentiamo lo stesso don Pirovano al microfono di Adriana Masotti:

R. – Si può dire proprio così: l’istituzione di un Ufficio di Curia diocesana, in questo senso, risponde a questa volontà, esprimere la vicinanza del vescovo ai fedeli separati per accoglierli – o meglio: farli sentire accolti – dentro la nostra Chiesa.

D. – Accoglienza e accompagnamento, le due parole che caratterizzano questo Ufficio …

R. – Esattamente. La parola “accoglienza” è sufficientemente ampia proprio per contenere tutte le attività dell’Ufficio, che saranno intanto la risposta alle questioni, alle domande che i fedeli rivolgeranno; e poi l’accompagnamento nelle diverse forme. Preciso che non si tratterà di fare un accompagnamento spirituale ma, nei diversi punti di attività dell’ufficio, la vicinanza della competenza mia e dei miei collaboratori in termini anche giuridici, quando serve, risponderà alle richieste dei fedeli.

D. – Tra gli obiettivi c’è, prima di tutto, il tentativo di una riconciliazione tra marito e moglie; poi, aiutare i fedeli a capire il loro posto nella Chiesa, se separati, e anche accompagnare verso un’eventuale domanda di nullità matrimoniale: mi sembra un po’ questo …

R. –Sì, questi sono, in sintesi, i punti di attività dell’Ufficio: tentare una riconciliazione, ove possibile – e qui si apre la necessità di un rinvio all’attività dei Consultori familiari cattolici presenti in diocesi; e poi, consulenza nella direzione dello scioglimento del matrimonio, che è diverso dalla nullità matrimoniale – lo scioglimento, ad esempio, nel caso della inconsumazione – e consulenza poi in vista della causa di nullità matrimoniale. Per quest’ultimo punto, ribadisco la competenza del Tribunale ecclesiastico. Però, tutta la fase di ascolto, di preparazione, di verifica, anche di raccolta del materiale, potrà essere fatta utilmente anche dal nostro Ufficio.

D. – Quindi venire incontro ai separati o a chi desidera separarsi: ma quanto è vivo questo problema nella diocesi di Milano?

R. – In termini statistici non so rispondere, però certamente la realtà della separazione coniugale è una realtà presente. Questo certamente lo evidenzia anche la vita delle comunità cristiane, lo evidenziano i sacerdoti comunicando le proprie esperienze pastorali … Quindi è una urgenza, una “necessità” anche pastorale che si è espressa e che si sta esprimendo.

D. – E ci sono già state reazioni da parte dei fedeli all’annuncio e all’avvio, ora, di questo Ufficio?

R. – La reazione più significativa è quella che io vedo, delle telefonate e degli appuntamenti che già abbiamo preso: l’Ufficio, infatti, ha aperto la sua segreteria un settimana prima della sua apertura ufficiale. Le informazioni che sono circolate, le notizie, i numeri di telefono, gli indirizzi di posta elettronica hanno favorito questa accessibilità, per cui questa risposta mi sembra la più significativa.

D. – Tre le sedi del nuovo Ufficio: quindi non solo Milano, ma anche Lecco e Varese …

R. – Questa è un’esperienza interessante di vicinanza di un ufficio di Curia ai fedeli separati. Un unico Ufficio, ma con tre sedi; non c’è una competenza territoriale in relazione al domicilio o al luogo dove un fedele si trova. Sono tre sedi in cui lo stesso Ufficio è operativo.








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