In vista del vertice straordinario europeo sull’immigrazione convocato il 14 settembre a Bruxelles, il Jesuit Refugee Service (Jrs) ha rivolto un pressante appello al Presidente dell’UE, Donald Tusk, ad adoperarsi in prima persona per il raggiungimento di un accordo sulla crisi dei profughi. In una lettera firmata da 13 sezioni del Jrs e da due organizzazioni associate, il Servizio per i rifugiati dei Gesuiti invoca misure comuni a sostegno dell’ondata di solidarietà di tanti cittadini europei verso i profughi siriani.
Riportare il valore dell’ospitalità in Europa
“Fino a non molto tempo fa, durante la Seconda Guerra Mondiale e i lunghi anni della
guerra Fredda - ricorda la missiva - la Polonia era uno dei Paesi da cui uscivano
più rifugiati. Oggi i polacchi godono della libertà di movimento in tutta l’Europa
come cittadini europei”. Di qui l’esortazione, al Presidente Tusk, primo polacco alla
guida dell’UE, a perorare la causa della corresponsabilità degli Stati europei “per
salvare vite umane e riportare il valore dell’ospitalità nel Continente”. Il Jrs chiede,
in particolare, tre misure urgenti prima dell’arrivo dell’inverno: l’allestimento
di strutture di accoglienza adeguate i rifugiati possano essere trattati con umanità
e dignità; la creazione di canali umanitari per consentire ai profughi di entrare
in Europa in sicurezza, sottraendoli ai trafficanti di uomini; un sistema di ridistribuzione
permanente dei richiedenti asilo.
La responsabilità “morale e legale” di proteggere persone in fuga
Infine, il Jrs chiede a Tusk di ricordare a tutti gli Stati membri la responsabilità
“morale, ma anche “legale” di proteggere persone che fuggono dalla guerra e dall’oppressione,
in virtù della Convenzione di Ginevra, della Convezione europea sui diritti umani
e della la Carta dei diritti fondamentali dell’UE: “L’Europa, per la sua storia e
le sue tradizioni, non può chiudere gli occhi ai più vulnerabili e bisognosi di protezione
– si sottolinea in conclusione nella lettera -. L’ospitalità è una delle più conosciute
tradizioni della Polonia e può essere facilmente trasformata in un valore europeo”.
Quasi un milione i rifugiati assistiti dal Jrs
Con più di 1.400 volontari gesuiti, laici e altri religiosi, il Jesuit Relief Service
è oggi presente in quasi 50 Paesi nel mondo, dove offre servizi educativi, sanitari
e di assistenza a quasi un milione di rifugiati, senza distinzione di etnia o appartenenza
religiosa. (L.Z.)
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