2015-09-12 15:41:00

Il Rinnovamento nello Spirito a Pompei: la famiglia è viva


Oggi si svolge l’annuale Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia promosso a Pompei dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con la Prelatura del Santuario, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, l’Ufficio pastorale competente della Cei e il Forum delle Associazioni Familiari. Per l’occasione è giunto ai partecipanti anche il saluto e la vicinanza di Papa Francesco che, in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ringrazia per l’iniziativa ed esorta tutti “a pregare per le famiglie provate a causa della mancanza del lavoro, per quelle perseguitate a motivo della fede e per ogni famiglia in situazione di sofferenza”. Sui motivi del Pellegrinaggio a Pompei, Adriana Masotti ha intervistato il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez:

R. – Per gridare al mondo e al nostro Paese che la famiglia è viva. E’ quanto di più elementare, vorrei dire. E’ sotto gli occhi di tutti, ogni giorno, eppure sembra la notizia più trascurata. La famiglia è viva perché Dio è vivo e questo amore non si esaurisce. E’ certamente un amore crocifisso, un amore tradito, fortemente osteggiato dalla crisi, dalle difficoltà economiche. Ma la famiglia è viva perché è Dio che la tiene in vita. Ed ecco la necessità di riconsegnarla a Lui. Più che parlare agli uomini della famiglia noi dobbiamo recuperare il dialogo con Dio, perché viene da Lui e a Lui deve ritornare ogni giorno. Ecco perché nonni, genitori e figli si mettono insieme in cammino, in preghiera, per ringraziare Dio delle meraviglie che ancora continua a compiere. La gioia di queste famiglie che si ritrovano ogni anno qui a Pompei è una gioia più grande delle difficoltà, delle sofferenze che ogni giorno la famiglia vive. Questa è grazia e della grazia bisogna poterne fare un racconto e una testimonianza.

D. - Tema del pellegrinaggio è “Non c’è amore più grande. Famiglia, vocazione, comunione  e missione”. Ma che cosa è la famiglia per il Rinnovamento nello Spirito, come la vede e la vive?

R.  – L’espressione “Non c’è amore più grande” indica già che la famiglia è quanto di più bello, di più naturale, ci sia nel cuore dell’uomo. Del resto Dio già nella Creazione ha deciso di provvedere a quella che è la più grande infamia degli uomini e cioè la solitudine, il costringerci a rimanere soli. Dio non vuole che l’uomo rimanga solo. Ecco perché vengono creati maschio e femmina e insieme in questa alterità riscoprono la bellezza del dono della vita che genera vita. Ecco, questa verità noi la consideriamo fondamentale non soltanto per l’avvenire della Chiesa, ma proprio per la salvaguardia dell’umano e per il bene delle nostre società. Nella famiglia ci sono tutte le risorse necessarie perché uno stato sociale, una città possa rimanere in vita. Ecco perché il rosario, più di ogni altra esperienza, permette di raccontare attraverso i misteri della vita come la famiglia realizza questo mistero grande dell’amore. E’ centrale, allora, nel cammino del Rinnovamento nello Spirito, questa testimonianza e di tutto questo noi vogliamo farne un racconto creativo, una proposta, più che una protesta. Noi non andiamo in piazza per protestare. Noi andiamo lungo le strade che ci portano da Scafati a Pompei per dire il Vangelo della famiglia.

D - Qual è il contributo alla famiglia da parte del Rinnovamento nello Spirito?

R. - Il nostro è un impegno non soltanto formativo ma anche missionario. Questo gesto annuale che cade alla vigilia del Sinodo e soprattutto dell’Incontro mondiale della famiglia vuole segnalare ciò che Papa Francesco continua a ribadire: l’importanza che del Vangelo della famiglia non si faccia una recriminazione ma una offerta, una possibilità concreta di incontro. In fondo sono le stesse famiglie che ci chiedono di promuovere gesti semplici, corali, popolari come questo. E credo che noi abbiamo una grande responsabilità di creare queste occasioni in cui si possa vedere e sentire il Vangelo della famiglia. Papa Francesco ci conferma anche con il messaggio che ci ha fatto arrivare, nel quale ringrazia per questo gesto di comunione e di intercessione, e soprattutto perché ribadiamo il valore della preghiera nella famiglia come incontro tra le generazioni, incontro che sembra fortemente compromesso sul piano sociale. Il Santo Padre sottolinea la bontà di questo assunto che sta a fondamento del nostro gesto.








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