2015-09-14 12:35:00

Al via l'anno scolastico, spariranno le supplenze?


Nuovo anno scolastico al via tra oggi e mercoledi per circa 9 milioni di studenti. Per il premier Renzi sulla scuola si “investe e non si taglia". E il ministro dell’Istruzione Giannini afferma che da novembre ogni istituto avrà 6-7 insegnanti in più. Critici però sindacati e opposizione.  Alessandro Guarasci:

Ai ragazzi che oggi sono entrati a scuola è arrivato l’”in bocca al lupo” di Renzi, che ha detto loro “siete la più grande risorsa dell'Italia”. Il premier ha assicurato che ora ci sono più soldi per la scuola.  Il ministro dell' Istruzione Giannini invece ha inaugurato l’anno scolastico a Isernia. A pochi giorni dalle assegnazioni delle cattedre ai precari, Giannni ha spiegato che gli insegnanti hanno accettato la sfida di una scuola che cambia, e ricorda che solo il 2% ha rinunciato alla proposta di assunzione nella fase B del piano di immissione in ruolo. Dunque mai più supplenze? Stefano Molina, dirigente di ricerca della Fondazione Giovanni Agnelli

“In ogni caso mancheranno docenti perché non ci sono nelle graduatorie di esaurimento per tutte le cose di cui la scuola ha bisogno nell’Anno scolastico 2015 – 2016. Quindi c’è una stima di almeno 50 mila supplenti annuali che dovranno essere pescati fuori dalle graduatorie di esaurimento, quindi dalle graduatorie di istituto, e in futuro da un concorso”

Anche i sindacati sono scettici sul fatto che sia messa la parola fine alle supplenze. Il ministro ha poi chiesto agli studenti di essere collaborativi. E agli insegnanti assicurato che il tema degli stipendi sarà affrontato nel prossimo rinnovo del contratto. Novità di quest’anno è la valutazione dei docenti, da parte dei dirigenti scolastici. Ancora Molina:

“Se di valutazione del singolo insegnante si vuole davvero parlare questo deve essere finalizzato a un ripensamento della carriera dell’insegnante non a un singolo bonus economico. L’altro elemento che volevo segnalare è che la “Buona scuola” ha indotto una contestazione per la prima volta nei confronti delle prove Invalsi, relativamente fallimentari quest’anno dal punto di vista dell’adesione, e questo pone a qualsiasi percorso di valutazione delle scuole italiane un ostacolo oggettivo perché viene a mancare una misurazione confrontabile dei risultati di apprendimento dei ragazzi”.








All the contents on this site are copyrighted ©.