Le sfide pastorali poste dai matrimoni misti; la cura pastorale verso quelli che si sono allontanati dalla pratica religiosa; l’impatto negativo sulle famiglie dei media e delle nuove tecnologie dell’informazione; i problemi delle famiglie migranti. Sono queste, le problematiche su cui la Chiesa indiana vorrebbe puntare i riflettori al Sinodo ordinario dei vescovi sulla famiglia. E’ quanto evidenzia un documento dei vescovi di rito latino dell’India che sintetizza le risposte al questionario dei lineamenta per la sessione del prossimo ottobre. Al questionario hanno risposto 50mila tra membri del clero , religiosi e fedeli laici di 80 delle 131 diocesi indiane di rito latino.
Necessario un nuovo approccio pastorale per i matrimoni interreligiosi
Da esso emerge come tra le sfide pastorali più sentite dalla Chiesa in India vi sia
quello dei matrimoni interreligiosi. Un fenomeno in crescita in un Paese in cui i
cattolici rappresentano appena l’1,2% della popolazione, in netta maggioranza indù,
e di fronte al quale - evidenzia il rapporto dei vescovi latini – l’attuale normativa
canonica non fornisce risposte all’altezza delle difficoltà da esso poste, con riguardo
alla configurazione giuridica, al battesimo e all'educazione dei figli e al reciproco
rispetto dal punto di vista della diversità della fede. Mancano, in particolare, indicazioni
pastorali su come trattare le situazioni concrete, quali, ad esempio, la partecipazione
dei cattolici alle funzioni religiose di altre confessioni. L’auspicio espresso è
quello un approccio più “flessibile” a queste situazioni.
La sfida dell’aborto
Questo l’orientamento auspicato anche su altre questioni, come quella della contraccezione
per prevenire l’aborto, un piaga in preoccupante crescita in India, la cui gravità
non è sempre percepita dai fedeli. Oltre alla promozione di programmi di sensibilizzazione
pro-vita, un’adeguata catechesi e preparazione pre-matrimoniale delle coppie e dei
metodi naturali di controllo delle nascite.
L’impatto negativo sulle famiglie dei media
Un altro tema al quale i vescovi indiani vorrebbero dare spazio al Sinodo è poi l’impatto
negativo sulle famiglie dei media e delle nuove tecnologie della comunicazione che
stanno portando a un preoccupante aumento della violenza e degli abusi sessuali nella
società indiana “soprattutto sulle donne e i bambini”, attraverso la diffusione di
modelli e stili di vita materialisti.
Non escludere dalla vita della Chiesa i conviventi e i divorziati
Il rapporto non affronta, invece, la questione della comunione ai divorziati risposati,
limitandosi a proporre, per le persone che hanno contratto matrimonio civile, che
sono divorziate e risposate, o che semplicemente convivono, percorsi di coinvolgimento
nella vita della Chiesa e a suggerire una semplificazione dei processi di nullità
dei matrimoni. (L.Z)
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