2015-09-16 07:42:00

Scontri a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee


È di cinque agenti feriti e due dimostranti arrestati, il bilancio di tre giorni consecutivi di scontri tra israeliani e palestinesi sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Ieri sera riunione d’urgenza convocata dal premier israeliano Netanyahu che ha ribadito lo status quo e ha assicurato che le visite degli ebrei ai luoghi sacri non saranno impedite. Roberta Barbi:

Per i musulmani è la Spianata delle Moschee; per gli ebrei il Monte del Tempio: è proprio su questo luogo sacro a entrambe le religioni che a Gerusalemme rischia di riaccendersi il conflitto tra israeliani e palestinesi. Per tre giorni ci sono stati scontri tra poliziotti e manifestanti intorno alla moschea di Al-Aqsa, proprio in coincidenza del Capodanno ebraico, le cui celebrazioni sono terminate ieri sera. Se Israele accusa i palestinesi di aver violato la sacralità del posto - che come prevede lo status quo in vigore da decenni, è gestito da una fondazione islamica – il portavoce di Abu Mazen ha avvertito che se “le incursioni” continueranno ci saranno “serie conseguenze”. Sulla questione è intervenuto anche Re Abdallah di Giordania, custode dei luoghi sacri musulmani a Gerusalemme e legato a Israele da un trattato di pace: “Se ci saranno ulteriori provocazioni – ha ammonito – avranno un impatto sulle relazioni tra i due Paesi”. Senza mezzi termini il portavoce di Hamas a Gaza ha parlato di “dichiarazione di guerra” da parte dello Stato ebraico, l’Iran ha chiesto l’intervento dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) e una dura condanna è arrivata anche dalla Turchia. Ieri sera vertice di Netanyahu con alcuni ministri per ribadire lo status quo, ma secondo indiscrezioni sarebbe in progetto una legge contro il lancio di pietre e bombe incendiarie. 








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