2015-09-18 18:01:00

Papa Francesco a Cuba missionario della tenerezza


Il videomessaggio del Papa a Cuba trasmesso a reti unificate

"Ciò che voglio dire – sottolinea il Papa - è “un messaggio molto semplice”, ma “importante e necessario: Gesù vi ama moltissimo, Gesù vi ama sul serio. Egli vi porta sempre nel suo cuore, Lui sa meglio di chiunque altro ciò che è necessario a ognuno, ciò cui aspira, qual è il suo desiderio più profondo, come è il nostro cuore”. E “quando non ci comportiamo come si aspetta, sempre ci resta accanto, pronto ad accoglierci, a confortarci, a darci una nuova speranza, una nuova possibilità, una nuova vita”, perché “non ci abbandona mai”. Vengo a Cuba – ribadisce il Papa – “come missionario della misericordia” e “della tenerezza di Dio” e per incoraggiarvi “ad essere missionari dell'amore infinito di Dio”. Quindi lancia la sua esortazione: “Che a nessuno manchi la testimonianza della nostra fede, del nostro amore. Che tutto il mondo sappia che Dio perdona sempre, che Dio è sempre accanto a noi, che Dio ci ama”.

Cuba e la necessità di cambiare

"C'è, spiega il prof. Antonio Maria Baggio, formatore presso il Centro culturale cattolico Félix Varela all’Avana, Raúl Castro che sta tirando Cuba verso un cambiamento, anche se controllato. E dall’altra parte, abbiamo degli apparati che, almeno in parte, sono molto più rigidi". "Allora, abbiamo anche tuttora il fenomeno della volontà di emigrazione dei cubani, cioè di voler lasciare questo Paese e quando troppe persone vogliono lasciare il Paese, e continuano a farlo da tanto tempo, significa che non hanno fiducia nel proprio futuro. E’ cambiata la vita quotidiana perché si vede un proliferare di commerci, di attività quotidiane". "Però, fino a che punto questo ha toccato la struttura del Paese? Ancora poco. Quindi, c’è tanta attesa e soprattutto speranza che l’arrivo del Papa segni una svolta ulteriore all’interno della società, tendenze contrastanti: abbiamo da una parte Raúl che sta tirando Cuba verso un cambiamento, anche se controllato. E dall’altra parte, abbiamo degli apparati che, almeno in parte, sono molto più rigidi". "Allora, abbiamo anche tuttora il fenomeno della volontà di emigrazione dei cubani, cioè di voler lasciare questo Paese e quando troppe persone vogliono lasciare il Paese, e continuano a farlo da tanto tempo, significa che non hanno fiducia nel proprio futuro. E’ cambiata la vita quotidiana perché si vede un proliferare di commerci, di attività quotidiane. Però, fino a che punto questo ha toccato la struttura del Paese? Ancora poco. Quindi, c’è tanta attesa e soprattutto speranza che l’arrivo del Papa segni una svolta ulteriore".

Il significato del Papa a Cuba

"Non possiamo immaginarci, afferma il prof. Baggio, cosa voglia dire per i cubani, soprattutto per i cattolici, vedere che il capo dei cattolici, il loro punto di riferimento, ha un ruolo internazionale, viene ascoltato non solo dai cattolici ma da tutti". "Questa è una cosa fenomenale! Io penso che possa essere importante in maniera strategica, perché Cuba si sta interrogando su quale modello adottare per uscire dalla sua situazione. Si parla del “modello-Cina”, cioè di uno sviluppo capitalistico controllato politicamente dal governo: questo permetterebbe di mantenere la continuità del potere cambiando l’economia". "Sono state mandate commissioni di studio addirittura in Vietnam … Quindi, si cercano dei modelli. Ma la domanda che noi potremmo farci, adesso, è questa: Papa Francesco sta sviluppando – e continua a comunicare – una visione di cambiamento di sistema, e lo fa parlando ai Paesi occidentali, ai Paesi ricchi. Quindi il Papa è portatore di una visione sistematica basata sulla dottrina sociale cristiana che assume in sé anche tutte le esigenze di giustizia che avevano caratterizzato la rivoluzione cubana; però, le equilibra, le impianta in un rispetto per l’essere umano". "Non potrebbe essere, questa visita di Francesco, l’occasione per prendere in considerazione non soltanto il modello cinese o il modello vietnamita, ma anche – per così dire – il modello umano che Francesco propone?"

(Intervista di Sergio Centofanti, inviato Radio Vaticana a Cuba)








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