2015-09-22 14:30:00

Chiesa Burkina Faso su golpe: Dienderè soffoca ogni forma di libertà


“I burkinabé sono stati umiliati, feriti profondamente da questa ribellione scoppiata per motivi ancora non chiari a nessuno, ma sono decisi a non ammettere più imbrogli e imbroglioni, né repressioni con la forza. Se Dienderè non si piegherà alla ragione ci saranno tempi duri”. Queste le parole di mons. Laurent Dabirè, vescovo di Dorì in Burkina Faso, sul colpo di Stato avvenuto la scorsa settimana nel Paese africano, al seguito del quale Gilbert Dienderé è stato nominato capo del Consiglio di transizione.

Garantire un futuro ai giovani nel Paese
In un’intervista pubblicata da “Vita diocesana pinerolese” e ripresa dall’agenzia Sir, mons. Dabirè racconta: “Mi trovavo a Ouagadougou il giorno stesso del colpo di Stato. Dalla mia stanza ho sentito gli spari dalle 15 del pomeriggio fino alla mattina successiva e ancora giovedì e venerdì senza interruzione”. “Nel tentativo di rientrare a Dorì - aggiunge - mi sono trovato davanti una folla di giovani che, pur avendo sbarrato la strada hanno indicato a me, ai due preti e alla suora che con me viaggiavano, il percorso migliore per raggiungere la città. Li sentivamo gridare frasi contro Dienderè, colui che si erge protettore e portavoce del popolo burkinabé ma che in realtà ne soffoca qualunque forma di libertà e espressione”. “I giovani meritano di essere aiutati - è l’appello di mons. Dabirè - perché cercano il loro futuro in loco. Se, però, perdono fiducia, l’emigrazione diventerà difficile da fermare”. 

Rilasciato il primo ministro Isaac Zida
Ufficiali dell’esercito del Burkina Faso stanno trattando a Ouagadougou una resa dei golpisti guidati dal generale Gilbert Diendéré: lo confermano fonti dell'agenzia Misna nella capitale, dopo l’annuncio del rilascio del primo ministro Isaac Zida da parte della giunta costituita giovedì scorso. “Speriamo – dicono da Ouagadougou - che i negoziati possano dare frutti e scongiurare un conflitto armato tra il Reggimento di sicurezza presidenziale di Diendéré e i reparti dell’esercito giunti nella serata di ieri dall’est, dall’ovest e dal nord del Paese”. Finito agli arresti dopo essere entrato più volte in conflitto con Diendéré e il suo corpo di élite, Zida è stato rilasciato questa mattina. Libero anche il presidente, Michel Kafando, che ha già preso le distanze da un’ipotesi di compromesso avanzata dai mediatori dell’Africa occidentale e si trova ora nella sede dell’ambasciata francese. (L.Z.)








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