E’ stata creata poco prima del viaggio negli Stati Uniti di Papa Francesco: è la nuova app dei Musei Vaticani “Patrum”. Nelle ultime settimane, la App conta 4 mila download e la community continua a crescere. Il servizio di Nina Oezelt:
L’idea della App è di Iuliana Biondo, manager delle iniziative digitali nell’ufficio dei “Patrons of the Art”, e potrebbe rappresentare una rivoluzione per i progetti di restauro e un richiamo per le generazioni giovani. Ecco come spiega l’idea che ha portato a questa inedita iniziativa:
“The vision was to create an app both in a content, the design and in a way in
which the user experiences
L’idea era quella di creare una App che dal punto di vista del contenuto, del disegno
e dell’utilizzo sul telefono cellulare, risultasse ‘social’ ma che anche facilitasse
la comprensione della storia della Collezione dell’arte nei Musei Vaticani e dei progetti
di restauro. La App è configurata come un news-feed: ogni giorno un contenuto nuovo
sarà pubblicato sulla App, e si possono scorrere tutti; ci sono anche aneddoti divertenti
che sono stati raccontati dagli stessi restauratori, per esempio sul restauro del
Perseo di Canova. O anche la storia della Sistina, di Michelangelo e Raffaello. Puoi
commentare, condividere, mettere ‘mi piace’; puoi chattare con altre persone che lasciano
i loro commenti; puoi risalire a chi ha lasciato il tale commento e contattarlo direttamente
con un messaggio … Credo che sia un’idea veramente interessante …. Ecco, quindi l’idea
era creare una comunità e indurre le persone a parlare di arte. E’ una App divertente
ma nello stesso tempo intellettuale e molto accurata per quanto riguarda la collezione
e i Patrons”.
L’impegno dei Patrons per i Musei Vaticani
I Musei Vaticani incassano 80 milioni di euro l’anno, ma ne rimane ben poco per la
sezione dedicata ai restauri delle opere d’arte. Infatti, la maggior parte dei fondi
finisce nel sostentamento dello Stato della Città del Vaticano stesso, e nella retribuzione
degli 800 collaboratori dei Musei. Da oltre 30 anni i “Patrons for the Arts of The
Vatican Museums” hanno, dunque, il compito di colmare questa lacuna. L’associazione
si occupa di custodire e curare le collezioni presenti all’interno della storica struttura
espositiva – spesso tramite sponsor americani. La quota associativa annuale ammonta
a circa 600 dollari. Ancora Iuliana Biondo:
“And in return you obviously get to come to the museums whenever you are free.
…
E in cambio, puoi venire ai Musei quando vuoi, ad ammirare i lavoro dei restauratori
mentre procede, puoi incontrarli, partecipare a eventi e incontri privati; potrai
– in un certo senso – essere dietro le quinte e la App coglie anche questo, perché
potrai chattare direttamente attraverso la App e noi risponderemo …”.
Un modo originale per raccogliere fondi
La App dà vita a un nuovo social network tra i membri, ma non solo. La famiglia degli
appassionati di arte crescerà e ciascuno, anche senza essere un “Patron”, può contribuire
discutendo o donando da 10 dollari in su per finanziare un restauro e salvare un pezzo
di cultura. Questo dovrebbe attirare soprattutto la generazione giovane.
Larry Blanford, da poche settimane membro della famiglia dei “Patrons”, manifesta il suo entusiasmo per la possibilità di seguire da vicino l’attività dei laboratori di restauro e di vedere il “backstage” artistico:
“Not only did we see some magnificent pieces of art that being restored in the
lab. …
Non solo abbiamo potuto ammirare alcune delle magnifiche opere d’arte che si restaurano
nel laboratorio, ma quello che più ci ha colpito è stata la passione e l’energia dei
restauratori. Da un lato sono artisti veri, dall’altro hanno una fede molto radicata.
Combinano quindi il loro amore per l’arte con il loro amore per la fede. In quanto
nuovo “Patron” dei Musei è stato emozionante vedere la passione e l’energia con cui
lavorano”.
Tanti interventi di restauro nei Musei sono stati resi possibili grazie ai finanziamenti dei “Patrons”. Un esempio per eccellenza è, appunto, il Perseo di Canova, acquistato da Papa Pio VII. Adesso, tanti progetti aspettano un supporto finanziario: dalle insegne etrusche (53.680 euro) fino ai Giardini Vaticani, o la necessità delle macchine laser per la pulizia delle opere d’arte (49.500 euro). Nell’ottobre 2016 i “Patrons” pubblicheranno il nuovo “Wishbook”, nel quale tutti i Dipartimenti dei Musei Vaticani indicheranno i lavori di restauro più urgenti.
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