La rivoluzione della fede è quella della tenerezza che si fa compassione per chi soffre, abbatte i muri e semina riconciliazione: è quanto ha detto Papa Francesco durante la Messa presieduta al Santuario della Vergine della Carità del Cobre, Patrona di Cuba. Il servizio del nostro inviato Sergio Centofanti:
Dio mette in movimento
Accanto al Papa la statuetta della Vergine del Cobre,
piccola, umile come Maria, trovata da tre piccoli pescatori, due indios e un bimbo
nero in schiavitù in una terra lontana dal potere. I canti dicono la bellezza e la
forza della fede dei semplici che contagia il mondo. La fede vera mette in movimento.
Il Papa, partendo dal Vangelo di Maria che va a visitare Elisabetta, afferma che "la
presenza di Dio nella nostra vita non ci lascia mai tranquilli, ci spinge sempre a
muoverci. Quando Dio ci visita, sempre ci tira fuori di casa. Visitati per visitare,
incontrati per incontrare, amati per amare". Maria non si crede "chissà chi", "esce
di casa e va a servire". E' "la gioia che scaturisce dal sapere che Dio è con noi,
con la nostra gente" che "risveglia il cuore, mette in movimento le nostre gambe,
'ci tira fuori', ci porta a condividere la gioia ricevuta e condividerla come un servizio,
come dedizione in tutte quelle situazioni 'imbarazzanti' che i nostri vicini o parenti
stanno vivendo". Maria - ha detto il Papa - "ha saputo visitare e accompagnare" i
popoli in situazioni drammatiche e "ha protetto la lotta di tutti coloro che hanno
sofferto per difendere i diritti dei loro figli".
Fede mantenuta viva a Cuba da nonne e madri
"La patria cubana - osserva - è nata e cresciuta nel
calore della devozione alla Vergine della Carità", proclamata Patrona di Cuba nel
1916 da Benedetto XV, ma iniziata già nei primi anni del 1600 con il ritrovamento
della immagine di Maria nelle acque della Baia di Nipe. Da questo Santuario - sottolinea - Maria "conserva la memoria del santo Popolo fedele
di Dio che cammina a Cuba" e "custodisce le nostre radici, la nostra identità, perché
non ci perdiamo sulle vie della disperazione". Così, dolori e privazioni "non sono
riusciti a spegnere la fede" del popolo cubano:
"Esa fe que se mantuvo viva gracias a tantas abuelas que siguieron haciendo posible...".
"Questa fede che si è mantenuta viva grazie a tante
nonne che hanno continuato a render possibile, nella quotidianità domestica, la presenza
viva di Dio; la presenza del Padre che libera, fortifica, risana, dà coraggio ed è
rifugio sicuro e segno di nuova risurrezione. Nonne, madri, e tanti altri che con
tenerezza e affetto sono stati segni di visitazione - come Maria - di coraggio, di
fede per i loro nipoti, nelle loro famiglie. Hanno tenuto aperta una fessura, piccola
come un granello di senape, attraverso la quale lo Spirito Santo ha continuato ad
accompagnare il palpitare di questo popolo".
Crediamo nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto
E «ogni volta che guardiamo a Maria - ha affermato
Papa Francesco - torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto»
(Esort. ap. Evangelii gaudium, 288)". Siamo
invitati a vivere la rivoluzione della tenerezza come Maria, Madre della Carità. Siamo
invitati a “uscire di casa”, a tenere gli occhi e il cuore aperti agli altri.
"Nuestra revolución pasa por la ternura, por la alegría que se hace siempre projimidad,
que se hace..."
"La nostra rivoluzione passa attraverso la tenerezza,
attraverso la gioia che diventa sempre prossimità, che si fa sempre compassione, (che
è "soffrire con" per liberare) e ci porta a coinvolgerci, per servire, nella vita
degli altri".
Una Chiesa che esca dai suoi templi per seminare speranza e riconciliazione
La fede "ci fa uscire di casa" e andare incontro agli
altri per condividere gioie e dolori, speranze e frustrazioni: dei malati, dei prigionieri,
dei vicini:
"Como María, queremos ser una Iglesia que sirve, que sale de casa, ..."
"Come Maria, vogliamo essere una Chiesa che serve,
che esce di casa, che esce dai suoi templi, che esce dalle sue sacrestie, per accompagnare
la vita, sostenere la speranza, essere segno di unità di un popolo nobile e degno.
Come Maria, Madre della Carità, vogliamo essere una Chiesa che esca di casa per gettare
ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione".
La Chiesa sappia accompagnare le situazioni “imbarazzanti” della nostra
gente
E' un uscire per essere vicini a tutti:
Como María, queremos ser una Iglesia que sepa acompañar todas las situaciones «embarazosas»
de nuestra gente..."
"Come Maria vogliamo essere una Chiesa che sappia
accompagnare tutte le situazioni 'imbarazzanti' della nostra gente, impegnati nella
vita, nella cultura, nella società, non nascondendoci ma camminando con i nostri fratelli,
tutti insieme. Tutti insieme! Servendo, aiutando. Tutti figli di Dio, figli di Maria,
figli di questa nobile terra cubana".
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