2015-09-22 13:42:00

Pronzato: il Papa ha regalato i miei libri a Fidel


"Mi auguro che la lettura dei miei libri possa suscitare a Fidel Castro qualche riflessione non banale, per andare oltre un pensiero malato di ideologia". Al telefono dalla Svizzera, dove ora vive, don Alessandro Pronzato, sacerdote e scrittore, non vorrebbe neanche commentare la notizia che lo riguarda e che ha fatto il giro del mondo negli ultimi giorni. Papa Francesco, incontrando a L'Avana l'ex-presidente cubano Fidel Castro, gli ha regalato due libri scritti proprio da don Pronzato: il best-seller "Vangeli scomodi", del 1966, e "La nostra bocca si aprì al sorriso: umorismo e fede", del 2004. "Qualche tempo fa mi ha chiamato mons. Sapienza, dalla Prefettura della Casa pontificia - racconta l'autore - dicendomi di inviare al Papa una decina dei miei libri, perché gli sarebbero serviti nel suo viaggio a Cuba, proprio in vista della visita all'ex-Líder máximo. Ma non ero affatto sicuro che, alla fine, glieli avrebbe donati sul serio e ovviamente mi ha fatto molto piacere". 

Ma la sorpresa più grande - per il prete scrittore che negli anni '60 ricevette l'incoraggiamento addirittura da Papa Montini - era stata un'altra. "Dopo due mesi circa dall'inizio del pontificato di Francesco, ho ricevuto, attraverso la posta, un mio libro, 'Un prete si confessa', con la dedica del Papa: 'a don Alessandro Pronzato, suscitatore di inquietudini, con tanta riconoscenza, Francesco'. Eppure, io non glielo avevo inviato, chissà dove l'aveva trovato!", commenta ancora incredulo il sacerdote piemontese. "Da allora - racconta Pronzato - ho avuto uno scambio di corrispondenza con il Pontefice, soprattutto a proposito della beatificazione dell'arcivescovo Romero". "Mi ha risposto sempre scrivendo a mano, con una grafia minutissima. E mi ha raccontato che quando era a Buenos Aires si serviva dei miei commenti ai Vangeli per le sue omelie". "Per me è stata una sorpresa davvero inaspettata". "Con il Papa - commenta il teologo - condivido la convinzione che l'umorismo sia segno di sapienza, ma anche di fede. Se uno non ha l'umorismo la sua è una fede 'musona', che non rallegra né il Signore, né la persona". "Padre Sapienza mi ha confidato che il Papa ama spesso scherzare e fare battute, soprattutto in dialetto piemontese. Il Pontefice è originario di un paese molto vicino al mio, nel Monferrato. Forse la nostra sintonia - conclude don Pronzato - si basa sulla comune ironia piemontese, sempre benevola e diversa dal sarcasmo".








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