“Nessun accordo con chi è accusato di attività insurrezionali” ha affermato il governo del Burundi respingendo l’invito al dialogo “senza escludere nessuno” rivolto dai vescovi locali per far uscire il Paese dalla crisi politica conseguente al terzo mandato del Presidente Pierre Nkurunziza.
Messaggio dei vescovi letto in tutte le parrocchie del Burundi
In un messaggio letto domenica scorsa in tutte le parrocchie del Burundi e diffuso
da Radio Maria, mons. Gervais Banshimiyubusa, vescovo di Ngozi e presidente della
Conferenza episcopale, aveva rivolto un pressante invito al “vero dialogo”. “Dobbiamo
accettare di sederci insieme, senza escludere nessuno, per diagnosticare insieme la
malattia che ci affligge e trovare il rimedio adatto” ha sottolineato mons. Banshimiyubusa.
Accorato appello dei vescovi: "nessuno prenda la via della guerra"
“È necessario - prosegue il messaggio ripreso dall'agenzia Fides - che i veri attori
del conflitto che lottano per il potere si siedano insieme senza ritardi”. Mons. Banshimiyubusa
ha sottolineato che “la situazione della sicurezza nella capitale Bujumbura, rimane
estremamente inquietante” con “persone selvaggiamente assassinate, rapite e poi uccise,
torturate o imprigionate in modo arbitrario”. “Il nostro appello serva a far sì che
non ci sia nessuno che prenda la via della guerra o che prepari quello che potrebbe
divenire il pretesto per la guerra” ha concluso mons. Banshimiyubusa. L’opposizione,
che contesta il terzo mandato del Presidente Nkurunziza, è fatta oggetto di inchieste
giudiziarie con l’accusa di insurrezione e di aver appoggiato il tentato golpe militare
di maggio. (L.M.)
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