Con Coop4job più opportunità per i giovani nella cooperazione

Durante la crisi le cooperative hanno creato circa 100 mila posti di lavoro. E ora Confcooperative traccia un primo bilancio di un’iniziativa lanciata un anno fa contro la disoccupazione giovanile. Alessandro Guarasci:

Le 60 mila cooperative italiane hanno retto all’urto della crisi, puntando anche a far incontrare domanda e offerta di lavoro. E’ il caso del portale Coop4job che si inserisce nel programma ministeriale Garanzia Giovani. Grazie a 60 sedi sparse sul territorio, sono 8.000 i giovani entrati in contatto con la rete di cui 3.000 “presi in carico” tra l’attivazione di Garanzia Giovani e colloqui di orientamento. In 5.000 hanno beneficiato o di un tirocinio, o di un  lavoro, ma anche di un apprendistato, oltre al servizio civile. Ma quali sono i settori che tirano di più.? Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative:

“C’è un attivismo molto forte dalla cooperazione sociale: servizio ai minori piuttosto che agli anziani, piuttosto che ai diversamente abili, ma anche nel campo della sanità, della sanità integrativa, e quindi la possibilità  di sviluppare un modello sussidiario e integrativo rispetto a quello pubblico”.

I giovani nelle aziende sono utili anche per sfruttare al meglio le nuove tecnologie. Stefano Granata, presidente del gruppo cooperativo Cgm:

“Le nuove generazioni hanno in sé già, potenzialmente, questo bagaglio, senza quasi formarlo. E’ necessario un cambio generazionale, un cambio di passo. Io credo, però, che anche il mondo dell’impresa debba cambiare molto. Siamo in un Paese che dice “largo ai giovani”, “spazio ai giovani”, ma in verità di spazio se ne dedica veramente poco, nel senso che c’è ancora una certa rigidità. Dobbiamo far sì che le imprese siano veramente dei luoghi dove i giovani possano giocare la loro scommessa”. 

E’ vero che il settore della cooperazione è stato colpito da scandali, ma la maggioranza di queste aziende è sano.