2015-09-25 14:00:00

Vespri a New York. Papa: vicino a musulmani per tragedia della Mecca


Il Papa ha espresso la sua "vicinanza" nella preghiera ai "fratelli musulmani" per la tragedia a La Mecca. Francesco lo ha detto, ieri sera, a New York celebrando i Vespri con il clero e i religiosi nella cattedrale di San Patrizio. Francesco è anche tornato a parlare dello scandalo della pedofilia. Prima di arrivare all’altare il Papa si è avvicinato ad una bambina su una sedia a rotelle, l’ha salutata ed abbracciata. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Il Papa arriva tra l’entusiasmo della gente nella cattedrale di San Patrizio. Ad accoglierlo il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, e il sindaco della città, Bill De Blasio. Francesco incoraggia la vocazione di tanti religiosi. E poi, come aveva già fatto mercoledi con i vescovi, parla degli scandali che hanno investito la Chiesa negli Usa:

“So che voi, come corpo sacerdotale, di fronte al popolo di Dio, avete sofferto molto nel non lontano passato sopportando la vergogna a causa di tanti fratelli che hanno ferito e scandalizzato la Chiesa nei suoi figli più indifesi”.

Religiosi non ricerchino comfort mondani
Poi il Santo Padre torna ribadire che il sacerdote deve rifuggire dai “comfort mondani”. “Vedere e valutare le cose dalla prospettiva di Dio ci richiama ad una costante conversione al primo tempo della chiamata e, non c’è bisogno di dirlo, una grande umiltà. La Croce ci mostra un modo diverso nel misurare il successo”. Fare invece troppo affidamento sulle cose terrene “può offuscare la potenza della quotidiana chiamata di Dio alla conversione, all’incontro con Lui. Pian piano ma sicuramente diminuisce il nostro spirito di sacrificio, di rinuncia e di laboriosità”. Dunque “dobbiamo imparare come riposare in maniera che approfondisca il nostro desiderio di servire in modo generoso”:

“La vicinanza ai poveri, ai rifugiati, ai migranti, ai malati, agli sfruttati, agli anziani che soffrono la solitudine, ai carcerati e a tanti altri poveri di Dio ci insegnerà un altro tipo di riposo, più cristiano e generoso”.

Ammirazione per le religiose degli Stati Uniti
Poi un pensiero particolare, ricco di ammirazione, alle religiose degli Stati Uniti. Che cosa sarebbe questa Chiesa senza di voi? – dice il Pontefice - Donne forti, lottatrici; con quello spirito di coraggio che vi pone in prima linea nell’annuncio del Vangelo. A voi, religiose, sorelle e madri di questo popolo, voglio dire “grazie”, un “grazie” grandissimo… e dirvi anche che vi voglio molto bene”.

Ed ancora, il religioso irradia una “permanente soddisfazione” per la “chiamata” che ha ricevuto. Dunque “ci farà bene ripercorrere la nostra vita con la grazia della memoria. Memoria della prima chiamata, memoria del cammino percorso, memoria di tante grazie ricevute…, e soprattutto memoria dell’incontro con Gesù Cristo in tanti momenti lungo il cammino”.








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