2015-09-25 15:28:00

Svizzera: la Caritas in campo per profughi e rifugiati


La Caritas svizzera porta a un milione di franchi svizzeri - pari a circa 913 mila euro - gli stanziamenti per la crisi dei profughi in Europa, mentre continua la sua opera a favore degli sfollati in Siria e nei Paesi vicini.

L’impegno della Caritas nei Balcani e in Siria
L’organizzazione caritativa cattolica è oggi impegnata su tre fronti. Da un lato, continua a contribuire all’aiuto di emergenza in Serbia, dove sta distribuendo generi di prima necessità e fornendo servizi igienico-sanitari nei campi profughi di Presevo, Kanjiza et Subotica. Insieme alle altre Caritas europee, sta poi sopperendo alle urgenze lungo tutta la rotta balcanica dei profughi. In Croazia, investita dall’ondata migratoria dopo la chiusura delle frontiere ungheresi, i volontari dell’organizzazione sono presenti in particolare in Slavonia a Zagabria e Sisak per distribuire acqua, cibo e assistenza medica. Essa si sta inoltre organizzando per aiutare i profughi ad affrontare il freddo invernale alle porte, già al loro arrivo in Grecia. La priorità resta comunque la Siria e i Paesi vicini, come il Libano, l’Iraq e la Turchia, dove in quattro anni la Caritas svizzera ha portato aiuti per un ammontare totale di 12 milioni di franchi svizzeri, pari a quasi 11 milioni di euro. La situazione degli sfollati nei campi profughi in Giordania e in Libano si sta facendo sempre più pesante, perché gli stanziamenti promessi dalla comunità internazionale all’Onu arrivano a rilento.

L’appello delle Chiese protestanti
Intanto, dopo il recente appello della Conferenza episcopale svizzera, anche la Federazione delle Chiese protestanti svizzere (Feps) esorta tutti i suoi membri ad accogliere i rifugiati nelle proprie strutture, considerato che quelle messe a disposizione dalle autorità elvetiche sono vicine alla saturazione. “La sorte dei centinaia di migliaia di rifugiati sulla via dell’esilio ci tocca”, si legge in un comunicato diffuso ieri, che invita anche i cittadini ad aprire le proprie case ai rifugiati. (L.Z.)








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