2015-09-26 12:30:00

Gas: accordo tra Russia, Ucraina e Ue fino a marzo 2016


Importante accordo tra Russia e Ucraina sul gas: assicurate le forniture da Mosca a Kiev fino a marzo 2016. L’intesa è stata raggiunta ieri sera grazie alla mediazione dell’Unione Europea dopo 5 ore di colloqui a Bruxelles. Il servizio di Roberta Barbi:

La notizia vola sulle ali di Twitter ed è annunciata dal commissario europeo all’Energia, Maros Sefcovic, come “un grande successo”: l’intesa è stata raggiunta tra Bruxelles, Mosca e Kiev sulle forniture di gas all’Ucraina – interrotte dal primo luglio scorso – che saranno assicurate fino al marzo 2016. Ci sono volute cinque ore di colloqui per una trattativa che dura da sei mesi e che ha visto impegnati nel rush finale il ministro dell’Energia russo, Novak, e il suo omologo ucraino Demchishin, ma con l’ottimo contributo di Bruxelles, coinvolta perché il 15% del gas che soddisfa il fabbisogno europeo transita attraverso l’Ucraina. Un successo ancora più rilevante perché la disputa sui prezzi e le condizioni di fornitura tra Russia e Ucraina ha creato negli ultimi anni molti attriti che vanno ad aggiungersi alle ben note tensioni di carattere territoriale tra i due Paesi. La crisi più grave nel 2009, quando si giunse a un’interruzione totale del passaggio di gas che causò problemi anche a diversi Paesi europei, ma ora – assicurano le parti – le condizioni dell’epoca sono state superate. Per siglare l’intesa raggiunta, saranno ora necessarie procedure separate. 

Sui motivi dell'intesa, Giancarlo La Vella ha intervistato Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana:

R. – Da un punto di vista “tecnico”, l’accordo era inevitabile, perché senza il gas russo l’Ucraina passerebbe l’inverno al freddo. L’Ucraina non può vivere senza il gas che arriva dalla Russia. D’altra parte, la Russia non può evitare di mettersi d’accordo con l’Ucraina, perché se Kiev arrivasse ad una conflittualità sul gas, potrebbe molto semplicemente chiudere i gasdotti e l’Europa resterebbe senza il gas russo e la Russia resterebbe senza i cospicui proventi che le procura la vendita del gas all’Europa.

D. – Eventuali ricadute sul conflitto in Ucraina tra Kiev e gli indipendentisti filorussi ai quali, più o meno apertamente, Mosca ha dato appoggio?

R. – C’è, non dico un disgelo – sarebbe troppo – ma c’è un momento di ripensamento dopo il momento di grande conflittualità: lunedì, Obama incontra Putin a Mosca, le iniziative russe in Medio Oriente stanno raccogliendo meno dissensi di quello che sarebbe successo un tempo. Nel Donbass da qualche tempo, fortunatamente, non si spara più, l’Ucraina ha approvato una legge per concedere più autonomia alle regioni secessioniste filorusse… Insomma, c’è un clima un poco diverso. Anche l’Europa, probabilmente, sta ripensando alla sua politica delle sanzioni a Mosca e, in questo quadro – secondo me – va inserito anche l’accordo sul gas. Insomma, c’è un clima generale che fa pensare a un minimo di distensione.








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