La Chiesa nelle Filippine è a fianco delle popolazioni dei lumad, i tribali, che oggi sono vittime di abusi, persecuzioni, omicidi extragiudiziali: lo ha ribadito il vescovo ausiliare di Manila, mons. Broderick Pabillo, a capo del Comitato permanente dei vescovi filippini per gli affari pubblici, incontrando i leader delle comunità lumad a Manila.
Nelle operazioni militari anti-guerriglia, coinvolti civili innocenti lumad
I leader - riferisce l'agenzia Fides - hanno chiesto ai vescovi di “intervenire attivamente
per porre fine alla militarizzazione delle aree dove vivono le comunità tribali” agendo
da “facilitatori” per la ripresa dei colloqui di pace tra il governo e le formazioni
della guerriglia comunista presenti nelle aree tribali. Nelle operazioni militari
per contrastare i ribelli, spesso sono coinvolti i civili innocenti lumad, a volte
accusati anche di sostenere o coprire i ribelli. “A Mindanao l’ occupazione dei territori
delle comunità tribali compiuta dalle forze armate ha costretto almeno 3.000 lumad
ad abbandonare le proprie terre, mentre altri 500 si sono rifugiati nella città di
Davao” hanno spiegato a mons. Pabillo.
Vescovi al governo: indagare sulle uccisioni di tre leader lumad
La Chiesa aveva già fortemente condannato le recenti uccisioni di leader lumad a Mindanao,
criticando la risposta del governo. Il presidente della Conferenza episcopale, mons.
Socrates Villegas, ha detto che “è inquietante come il governo abbia rapidamente esonerato
dalle responsabilità quanti sono presumibilmente dietro le uccisioni di leader indifesi”,
riferendosi ai militari e ai gruppi paramilitari a servizio dell’esercito. Auspicando
“verità e giustizia”, i vescovi, accanto a numerosi gruppi per i diritti umani, hanno
chiesto al governo di indagare con urgenza sulle uccisioni dei tre leader lumad a
Surigao del Sur e di rivedere la politica dell’uso di forze paramilitari contro gli
insorti. “Se i gruppi di miliziani non sono sotto il comando dell'autorità statale
legittima non dovrebbero essere tollerati, tanto meno utilizzati come mercenari da
parte dello Stato” ha aggiunto mons.Villegas.
Le terre dei tribali sottratte per sfruttamento minerario e grandi piantagioni
Secondo il gruppo dei “Missionari rurali delle Filippine” (Rmp) le comunità lumad
sono sotto attacco perché difendono le loro terre ancestrali. Secondo suor Francis
Anover, coordinatrice dei Rmp, i popoli tribali continuano ad essere vittime di “land
grabbing” e di sfollamento di massa, a causa delle attività minerarie su larga scala
e dell'espansione delle grandi piantagioni. In tale contesto “l'esercito filippino
e i suoi gruppi paramilitari commettono gravi violazioni dei diritti umani, appoggiando
le operazioni di grandi società straniere e locali” ha detto suor Anover. (P.A.)
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