2015-09-27 14:00:00

P. Lombardi: incontro delle famiglie una grande festa nella fede


La festa delle famiglie nell’ambito del Meeting di Philadelphia è il cuore del viaggio apostolico di papa Francesco negli Stati Uniti. Sulla centralità della famiglia nel pontificato di Papa Francesco si sofferma al microfono di Massimiliano Menichetti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi:

R. – Il Papa ha messo il tema della famiglia all’ordine del giorno già con il Sinodo passato e poi ha deciso di venire a questo incontro. Ha preparato il suo arrivo a questo incontro con molti riferimenti nel corso delle tappe di questo viaggio. Adesso siamo all’incontro, che è un’altra tappa di un lungo cammino: infatti, nel prossimo mese avremo anche il Sinodo. Il Papa dà un contributo, lo dà con molta gioia, lo dà in un modo molto positivo, molto sereno. Speriamo che sia proprio una bella festa, perché di solito l’incontro delle famiglie intende essere proprio questo: una grande festa nella fede, una festa dell’amore santificato dal sacramento, che possa essere un annuncio di gioia e di speranza e di amore per tutta la società.

D. – Ha ribadito anche l’importanza dei laici nel futuro della Chiesa, oggi …

R. – Sì, certamente: nell’omelia qui, nella cattedrale, ha messo in rilievo che i laici devono impegnarsi: sono chiamati tutti a impegnarsi, ricevono una loro vocazione e hanno un contributo essenziale da dare. La Chiesa è fatta da tutte le sue componenti: quindi dai vescovi, dai sacerdoti, dai religiosi ma in massima parte dai laici, donne e uomini, senza i quali il Popolo di Dio non esiste.

D. – L’incontro interreligioso, questo tema anche ieri a New York e nei discorsi principali: al Congresso e alle Nazioni Unite. Un temo molto caro al Papa: la religione e la società …

R. – Noi che siamo credenti pensiamo che il rapporto con Dio sia fondamentale, sia fondante e sia anche garanzia dei giusti rapporti con gli altri, sia fondamento di rispetto, di libertà, di amore nei confronti degli altri che sono tutti figli di uno stesso Padre, creature di uno stesso Creatore. Quindi, questa dimensione che naturalmente in una società pluralistica e anche secolarizzata va annunciata con discrezione, con attenzione e con rispetto per chi pensa anche diversamente, però è un contributo importante che i credenti pensano di dover dare alla società, proprio ricordando anche il fondamento ultimo della responsabilità. Anche quando uno parla della responsabilità per quanto riguarda l’ambiente o la Creazione: se non c’è un Creatore a cui uno deve rispondere, poi non si capisce la responsabilità su che cosa sia fondata.

D. – Lei sta accompagnando il Papa in questo grande viaggio che è iniziato a Cuba. Personalmente, che cosa la colpisce di più?

R. – Mi colpisce come il Papa stia tenendo con grande autorità in un viaggio così intenso l’attenzione su tutti questi fronti e sia riuscito a dare in tutti questi fronti – delle autorità politiche, delle comunità ecclesiali, dell’Assemblea delle Nazioni Unite – un contributo molto convincente e ben accolto, che quindi certamente lascerà il segno.








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