2015-09-28 17:08:00

Volkswagen perde l'8%. Bevilacqua: attenzione al contagio


Le borse europee in forte calo, trainate giù dal settore auto e dai minerari. Volkswagen ha perso l'8,3% per le incertezze sui richiami e l'avvio delle inchieste ai suoi danni. Il ministero dei Trasporti tedesco ha chiesto alla compagnia tedesca entro il 7 ottobre misure per risolvere il problema del dispositivo anti-smogtruccato. Una crisi questa che rischia di allargarsi a tutta l’Europa, come dice, intervistato da Alessandro Guarasci,  il giurista esperto d’economia Nunzio Bevilacqua:

R. – Oggi, quello che è successo alla Volkswagen è un fatto che certamente desta un certo sospetto nell’acquisto delle autovetture in generale, proprio in un momento in cui il consumatore si stava riavviando  ad avere fiducia nei confronti dell’acquisto dell’automobile. Questo, però, non vuol dire che bisogna fare una criminalizzazione in generale nell’acquisto delle autovetture, in quanto sicuramente la Volkswagen subirà dei controlli, anche abbastanza severi; ha già ricevuto una grande svalutazione della propria capitalizzazione. Ma questo non deve portare assolutamente a un attacco frontale a un grande gruppo che potrebbe avere ripercussioni anche su tutto il comparto italiano. E questo anche per far capire alla gente che non sarà certamente la crisi di un gruppo ad avvantaggiare magari dei gruppi italiani, anzi: creerà un impatto occupazionale non di poco momento.

D. – In Italia, quante persone lavorano per la Volkswagen, e quant’è all’incirca la quota di mercato?

R. – Diciamo che il gruppo Volkswagen è un gruppo molto più vasto della stessa Volkswagen in sé e per sé, perché comprende anche altri marchi, tra cui anche la Skoda, l’Audi, eccetera … Ora, la quantificazione non è stata ancora fatta perché c’è un indotto che è molto, molto superiore alle aspettative, con tutta l’assistenza connessa ai vari marchi. Una cosa è certa:  dei controlli dovranno essere fatti, dovranno essere messe in pristino le macchine per quanto riguarda le normative anti-inquinamento, però è un marchio che dà occupazione e sicuramente oggi dobbiamo puntare affinché il mercato dell’automobile europea non subisca un ulteriore shock.








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