2015-09-29 14:26:00

Martinez: catechesi Papa su famiglia non lasciano dubbi interpretativi


Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito e tra i partecipanti alla Giornata Mondiale delle Famiglie di Filadelfia, si sofferma sull’importanza di questo evento in chiave sinodale e con uno sguardo che porterà al prossimo appuntamento di Dublino 2018. L’intervista è di Massimiliano Menichetti:

R. – Siamo la prima generazione di cristiani del primo secolo del terzo millennio. È bello pensare che possa essere a misura di famiglia: è bello pensare che ci sia questo grande investimento che parte dall’Europa. L’Irlanda è stato un Paese di grandi migrazioni. Papa Francesco invita ad una nuova missionarietà. È bello pensare che l’Europa di metta in missione attraverso le famiglie.

D. – Le famiglie cardine della società. Le famiglie volute da Dio: il Papa lo ha ribadito più volte in tutto il suo viaggio…

R. – Sì, del resto le catechesi delle udienze generali dedicate alle famiglie non lasciano dubbi interpretativi. Il Papa dice: attenzione, perché è un dovere salvaguardare la famiglia, è un dovere promuovere la famiglia. All’interno di questo dovere possiamo leggere i diritti. Ci sono tanti diritti, ci sono tante attese, tante pretese di cittadinanza, ma va preservata e fortemente santificata la volontà di Dio.

D. – Il Papa ha guardato anche la concretezza, ha guardato anche la quotidianità della famiglia e ha valorizzato i bambini e i nonni, il futuro e la memoria…

R. – Sì, le tre generazioni, perché in mezzo tra i bambini e i nonni ci sono i genitori. C’è chi sostanzialmente fa da “trait d’union” – lo ha ribadito in modo in modo molto chiaro – e la nota distintiva, l’elemento caratterizzante di questa trasmissione della fede è l’amore. Bisogna rigenerare l’amore all’interno delle nostre case. Il Papa ha detto che c’è una grande globalizzazione da mettere in atto a condizione che queste grandi diversità siano salvaguardate all’interno della famiglia. Il Papa ha una visione diacronica della storia e questo mi sembra importante: noi siamo dentro un cammino. Il Papa è solito dire: è il cammino del popolo di Dio. Ma non è un cammino amorfo, è un cammino che ha dei volti, delle storie, e mostrarlo attraverso la famiglia mi sembra davvero di ritornare alla dimensione di Nazareth, la realtà la più incarnata, la più credibile, la più vera.

D. – E tutta questa ricchezza va verso il Sinodo che si apre domenica…

R. – Sì, spero che il volto di queste famiglie sia per tutti i nostri padri sinodali un grande monito per guardare la realtà con grande speranza, con grande fiducia. C’è tanto bene che può essere raccontato, c’è tanta ricchezza d’amore che deve essere ancora valorizzata. La speranza è che il Sinodo introduca questa nuova stagione di testimonianza e di missionarietà, che creda profondamente nella soggettività della famiglia e investa concretamente nell’impegno di questi genitori a vantaggio della nuova evangelizzazione e di questa missionarietà che sta tanto a cuore a Papa Francesco.








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