2015-09-30 18:57:00

Abu Mazen: Anp non più legata ad accordi con Israele


Medio Oriente e crisi dei rifugiati, ma anche l’impasse nel dialogo fra Israele e Palestina e la condizione dei palestinesi nei territori occupati sono stati oggi al centro del dibattito d’apertura della 70.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il servizio, da New York, di Elena Molinari:

"In Medio Oriente o si perseguono la pace e la soluzione dei due Stati, o si incoraggia l’estremismo": è stato esplicito il leader dell'Autorita’ palestinese Abu Mazen, nel denunciare oggi all’Onu la paralisi del processo di pace in Terra santa. "C’è un sistema di apartheid nei territori occupati – ha detto -: c’è un diritto per i palestinesi e uno per i coloni. È accettabile?”. Abu Mazen si è poi appellato al Consiglio di sicurezza affinché ribadisca la soluzione dei due Stati fermando gli insediamenti israeliani. Infine il presidente dell’Anp ha dichiarato di non sentirsi più vincolato a accordi presi con lo Stato ebraico.

A sottolineare l’instabilità della regione è stato anche il premier turco che è stato preceduto da una lode del segretario generale dell’Onu. "Ospitando più di due milioni di rifugiati, la Turchia ha dimostrato un ammirevole impegno all’azione umanitaria", ha detto Ban Ki-moon. Il premier Davutoğlu ha quindi indicato la crisi dei rifugiati, in fuga da Siria, Afghanistan e Iraq e in cerca di asilo, come una priorità non solo per l’Europa ma per tutta l’umanità. Quindi ha invocato un governo di transizione in Siria e l’uscita di scena di Bashr al Assad come passi necessari per una soluzione politica alla guerra civile. 








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