2015-09-30 15:35:00

Mons. Celli: on line il magistero pontificio sulla comunicazione


“La comunicazione non è una delle tante attività della Chiesa, ma è l’essenza stessa della sua vita”: lo ha sottolineato stamattina mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, presentando il progetto: “Tutto il Magistero Pontificio sulla comunicazione on line. Dal Baragli ai nostri giorni”. Alla conferenza, nella Sala Stampa vaticana, sono intervenuti anche don Franco Lever e Paolo Sparaci, docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale all’Università Pontificia Salesiana, e curatori del Progetto Baragli con la collaborazione della Libreria Editrice Vaticana e del sito Vatican.va. Adriana Masotti:

Il Progetto Baragli, dal nome del gesuita padre Enrico Baragli, pioniere nello studio degli strumenti della comunicazione sociale, vissuto tra il 1908 e il 2001,  è “prezioso”, dice mons. Celli, perché riunisce e mette a disposizione di un pubblico sempre più ampio una lunga tradizione di insegnamento da parte della Chiesa proprio sulla centralità della comunicazione e permette di apprezzare come i linguaggi e i mezzi della Chiesa per esprimere il suo messaggio si siano trasformati nel corso degli anni, nella ricerca del modo migliore per comunicare. Mons. Claudio Maria Celli:

“La Chiesa ha sentito sempre questo problema e ha cercato di rispondervi in una maniera o nell’altra, ma facendo sue poco a poco le tecnologie che aveva a propria disposizione”.

Una ricerca, ha detto mons. Celli, che è stata anche riflessione teologica perché, come sottolineava nel 2011 Papa Benedetto XVI, “Se i nuovi linguaggi hanno un impatto sul modo di pensare e di vivere, ciò riguarda, in qualche modo, anche il mondo della fede, la sua intelligenza e la sua espressione”.

“Io credo che questa sia una delle sfide principali che la Chiesa sta affrontando nel mondo di oggi: il vedere come è capace di stabilire un dialogo rispettoso con la cultura digitale in essere in questo momento e come è capace con il linguaggio degli uomini e delle donne di oggi di annunciare il Vangelo”.

La pubblicazione di tutto il materiale on line, spiega ancora mons. Celli, consentirà a teologi e studiosi di comunicazione di approfondire le loro riflessioni su come la Chiesa oggi deve svolgere l’impegno di condividere il suo messaggio con tutte le persone. Sarà utile a coloro che si occupano della formazione dei futuri sacerdoti e dei responsabili della pastorale. Inoltre il formato digitale renderà accessibile i contenuti anche ai luoghi che in precedenza avrebbero avuto grosse difficoltà a fruirne.

“Credo che pian piano il nostro progetto si allargherà, vedremo di aprire le porte anche ad un insegnamento che non sia solamente quello della Chiesa cattolica. Un domani il progetto si aprirà a quegli interventi sulla comunicazione, che può avere avuto ad esempio una comunità ortodossa, oppure anche nelle Chiese evangeliche. Riteniamo che sia per noi fondamentale avere una coralità di voci”.

Don Franco Lever, spalleggiato dal dott. Sparaci, è entrato nei dettagli del Progetto Baragli: il sito www.chiesaecomunicazione.com, ha detto, metterà a disposizione degli utenti brani scelti per ora da 1105 documenti in traduzione multilingue, dal primo al Ventunesimo Secolo; un “navigatore” che guida ad esplorarne le fonti disponibili in Rete; una piattaforma per la lettura e per lo studio personale; un ambiente aperto alla collaborazione. Don Lever:

“Che cosa presentiamo? Innanzitutto presentiamo la versione Beta, ossia noi riteniamo di aver fatto una macchina che funziona, però vorremmo metterla su strada e farci dire se e dove sono i difetti. Siamo interessatissimi a vedere quali sono gli ingranaggi che ancora non funzionano, là dove ci sono delle cose da completare e là dove ci sono degli errori. Ma questi sono degli autentici regali da parte dell’audience”

Si tratta, dunque, di un progetto work in progress, precisa don Lever in almeno 3 direzioni di lavoro: far crescere l’archivio: includendo anche quelli delle Conferenze episcopali, i contributi dei singoli vescovi e i documenti delle altre Chiese. Costruire una rete di collaboratori: indispensabile per offrire la traduzione dei documenti e per raggiungere nuove fonti, infine offrire nuovi strumenti e metodologie attraverso la piattaforma di pubblicazione Ipernote, che sperimenta e propone nuove tecnologie a vantaggio della lettura, dello studio e della condivisione nella comunità dei lettori, come ha spiegato il dott. Paolo Sparaci:

 “Gli strumenti per il navigatore quindi sono: gli strumenti per la ricerca, applicati già nella versione Beta di questo sito web; in parte gli strumenti della lettura; mancano invece ancora, ma saranno pronti per il 2016, gli strumenti per lo studio. E quindi gli strumenti per l’annotazione multimediale di ogni capoverso e ogni stringa del documento; la possibilità di annotarlo; di preparare dei propri elaborati all’interno della stessa piattaforma con queste proprie annotazioni; e la possibilità di creare delle comunità di lettori che scambino e condividano queste ricerche, liste di documenti, elaborati e annotazioni”.








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