2015-10-01 13:27:00

Dibattito sui "nuovi diritti" con Pera e i cardinali Müller e Ruini


Diritti umani e cristianesimo vanno di pari passo o alcuni dei cosiddetti “nuovi diritti” possono entrare i conflitto con la dottrina della Chiesa? A questa domanda prova a rispondere il saggio “Diritti umani e cristianesimo. La Chiesa alla prova della modernità”, scritto dal filosofo e politico Marcello Pera. Il volume, edito da Marsilio” è stato presentato a Roma. Il servizio di Michele Raviart:

La tutela dei diritti umani si basa storicamente sulla dignità dell’uomo, ma questa rischia di essere messa in discussione quando i diritti diventano “una pretesa per soddisfare i propri bisogni personali”. Si parla quindi di “nuovi diritti”, figli di una visione immanentistica della società e non “un dono di Dio”, spiega il cardinale Camillo Ruini:

“Tra i diritti umani autentici - i reali diritti umani - e il cristianesimo c’è un accordo profondo. Purtroppo, tante volte, vengono presentati o direi addirittura contrabbandati come diritti umani degli pseudo diritti, che non sono diritti umani e che vanno contro la vera dignità dell’uomo. Si possono fare tanti esempi: uno è quello dell’aborto; un altro è quello del matrimonio omosessuale … E allora ci può essere non un accordo, ma un disaccordo”.

La rottura del “vaso di Pandora dei diritti”, come la definisce il cardinale Ruini, rischia di alimentare una serie infinita di valori non autentici da tutelare, giustificati solo da “una ragione fine a se stessa”. Afferma Marcello Pera, autore del volume:

“C’è anche il rischio che i diritti umani rivendichino una propria autonomia dell’uomo, anche nei confronti del suo Creatore: per cui sono diritti indipendentemente dal fatto che l’uomo sia una persona creata. Siccome i diritti rischiano di degenerare – come stanno già degenerando – l’unico vincolo, l’unico freno che adesso si può porre è la nozione e il concetto di 'doveri' e in particolare di doveri verso Dio. Se l’enfasi e l’accento si pongono esclusivamente sui diritti, il rischio è proprio quello dell’autonomia dell’uomo e anche della disgregazione sociale".

Uno dei valori a essere più sotto attacco da parte di un “laicismo che annulla la libertà religiosa” è il matrimonio e la famiglia, tema dell’imminente Sinodo. Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede:

"Il Santo Padre ha sempre sottolineato l’importanza della famiglia e del matrimonio, che sono cellule della società ed anche della Chiesa, perché la famiglia è una 'Chiesa domestica'. Mi aspetto che il Sinodo faccia più chiarezza riguardo alla sacramentalità del matrimonio, alla sacralità del matrimonio. Il matrimonio non è soltanto ideale ed umano, ma è anche un dono di Dio. Mi aspetto delle discussioni che non siano mediocri, ma basate su una conoscenza profonda della dottrina di Gesù, dell’Antico e del Nuovo Testamento, e sull’autentica interpretazione della Rivelazione da parte del Magistero".

In una concezione della società in cui quello che decide lo Stato rischia di essere superiore alla coscienza individuale dell’uomo, un ruolo cruciale è quello dei media, in particolare quando si tratta della cosiddetta “teoria gender”. Ancora il cardinale Müller:

"I mass-media hanno una grande responsabilità! Vogliono imporre questa ideologia gender, che non è niente di più se non la completa distruzione della condizione umana, con orribili conseguenze per i bambini, per la gioventù, per i coniugi. Noi dobbiamo difendere la dignità umania, che ha il suo fondamento in Dio Creatore, che ci dà tutta la sua grazia e tutte le disposizioni per raggiungere non solo la felicità naturale, ma anche la felicità soprannaturale, che è la vita eterna".

 








All the contents on this site are copyrighted ©.