Giovedì 3 dicembre, nel cuore dei lavori della Conferenza internazionale Onu sul cambiamento climatico, Cop 21, in programma dal 30 novembre all'11 dicembre, le Chiese cristiane si danno appuntamento a Parigi nella cattedrale di Notre-Dame per “una celebrazione ecumenica per la salvaguardia del creato”. La predicazione è affidata al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, considerato per il suo impegno un leader spirituale del movimento cristiano per l’ambiente. La celebrazione ecumenica è solo una delle tante iniziative che le Chiese promuovono a Parigi per spingere i leader mondiali a prendere azioni decisive per limitare il riscaldamento climatico che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del nostro Paese.
Appello del Consiglio delle Chiese cristiane in Francia
Il calendario delle attività - riferisce l'agenzia Sir - è stato presentato nei giorni
scorsi a Parigi dal Consiglio delle Chiese cristiane in Francia che ha lanciato un
messaggio ai leader mondiali. “Noi chiediamo ai responsabili politici ed economici,
in particolare, a coloro che sono riuniti alla Cop 21, di prendere le decisioni necessarie
per limitare il riscaldamento a 2 gradi centigradi affinché i nostri fratelli e sorelle
più vulnerabili e le generazioni future non ne siano vittime”.
Digiuno e pellegrinaggi per il clima
Numerose le iniziative messe in campo: il 1° dicembre le Chiese si uniranno (come
già stanno facendo da un anno ogni primo del mese) al “digiuno per il clima”, una
campagna di sensibilizzazione avviata a livello mondiale in “solidarietà con le popolazioni
colpite dagli effetti del cambiamento climatico”. Dal mese di settembre sono partiti
da diverse città dell’Europa “pellegrinaggi per il clima” a piedi verso Parigi. Da
qualunque parte si parta, l’arrivo in città è previsto per il 27 novembre, giorno
in cui è in programma una “Serata per il clima”. Poi il giorno dopo, il 28, tutti
confluiranno a Saint-Denis (non lontano dal luogo della Cop21) per una “marcia” al
termine della quale verranno consegnate ai leader dei governi una serie di petizioni.
I più deboli e più poveri, vittime dei cambiamenti climatici
“Gravi sono i pericoli che corre il mondo a causa dei cambiamenti del clima che sono
causati da un uso improprio che fanno gli esseri umani delle risorse a loro disposizione”,
scrivono i leader delle Chiese nel messaggio. “Sentiamo un obbligo impellente di affrontare
le cause di questo degrado. Siamo testimoni della sofferenza incommensurabile che
provoca”, in particolare sui “più deboli e i più poveri tra noi”: “Consapevoli dell’impatto
dello stile di vita nei Paesi più sviluppati, dobbiamo mettere in discussione la nostra
logica di consumo adottando pratiche di sobrietà e semplicità”. (R.P.)
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