2015-10-01 13:00:00

Patrisha Thomas: popolo americano conquistato da Francesco


A quattro giorni dal ritorno a Roma, il viaggio di Papa Francesco fa ancora i titoli sui media americani segno eloquente dell’impatto che la visita del Pontefice sta avendo sulla società statunitense. Per un commento sul viaggio e sulle sue possibili ricadute positive, Alessandro Gisotti ha intervistato la corrispondente a Roma dell’Associated Press, Patrisha Thomas, che ha seguito Papa Francesco in ogni momento della visita e sul volo papale:

R. – E’ stata una enorme emozione, in positivo. Mi ha colpito tantissimo che il Santo Padre sia riuscito a volare sopra tutte le polemiche, sopra la destra e la sinistra americana. Non ha esitato a dire sempre la sua - al Congresso, all’Onu, alla Casa Bianca - ma non è mai entrato nelle nostre problematiche tra Democratici e Repubblicani. E’ riuscito a volare sopra tutto questo ed è riuscito anche a fare tutte le cose che voleva e alle quali tiene tantissimo: incontrare i senzatetto, incontrare i bambini nella scuola di Harlem, andare a Ground Zero, parlare con i migranti… E poi l’ultimo giorno alla prigione, un incontro che mi ha personalmente molto commosso: vedere come stringeva le mani di questi prigionieri, duri, coperti di tatuaggi, che lo tenevano per mano e lui con una tale tranquillità e una tale serenità, che parlava con loro.

D. - C’è stata una sintesi molto forte delle parole nelle grandi occasioni – Casa Bianca, Congresso, Nazioni Unite - e poi i gesti cui siamo abituati, ma che l’America non aveva ancora visto, di incontro con le cosiddette periferie…

R. – Esatto! Gli americani sono rimasti molto colpiti da questo fatto. Anche sull’aereo gli è stato detto: “E’ diventato una star!”, perché per gli americani è diventato una star: tutti volevano toccarlo, avvicinarlo… E lui ha detto chiaramente, sul volo: “sono il servo dei servi di Dio”. Lui è rimasto nel suo ruolo e questo fa parte di lui.

D. – Quali potrebbero essere le ricadute positive di questo viaggio?

R. – Non saprei a lungo termine… La politica americana è molto complicata. Però io direi che sin dal primo giorno, quando si è affacciato alla Loggia di San Pietro, qualcosa ha cominciato a cambiare in America. In America ci sono tantissimi cattolici - 71 milioni – e lui sta riuscendo un po’ a riunirli, soprattutto attorno a questa cosa di allargare la misericordia, di andare verso le periferie. Questo è il primo punto che vedo nel suo impatto negli Stati Uniti.








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