2015-10-01 20:09:00

Via libera del Senato all'art. 1 della riforma Boschi


In un clima di forte tensione in aula a Palazzo Madama, fa comunque passi avanti la riforma del Senato, che punta a mettere fine al bicameralismo paritario dando vita al nuovo Senato con funzioni di ente di rappresentanza territoriale. L'obiettivo del governo è procedere spediti verso il 13 ottobre, data ultima fissata per il voto finale. Servizio di Giampiero Guadagni:

Il Governo supera lo scoglio del cosiddetto “canguro”, l’emendamento del senatore Pd Cociancich che permette di saltare centinaia di richieste di modifica e che annulla, di fatto, i voti segreti che preoccupavano la maggioranza. E così via libera all'articolo 1 del disegno di legge Boschi. Le funzioni del nuovo Senato sono così sancite nero su bianco e si mette la parola fine al bicameralismo perfetto: sarà solo la Camera a dare la fiducia al governo. Durissima la reazione di Sel e Cinque Stelle. I grillini avevano provato a chiedere di poter introdurre dei subemendamenti ma il presidente del Senato Grasso li ha stoppati, scatenando la reazione del gruppo. Non solo: il senatore Cociancich ha scritto anche un secondo emendamento “canguro” all’articolo 21 del ddl Boschi, relativo alla platea che elegge il Capo dello Stato, uno dei nodi da sciogliere, su cui la maggioranza stava lavorando per cercare un’intesa con la minoranza Pd.  Il governo starebbe intanto valutando la possibilità di presentare un emendamento sull’articolo 2, quello che riguarda l'elettività del Senato, e che è al centro dello scontro politico. Al momento, infatti, per i membri del nuovo Senato non è prevista l’elezione diretta. A sceglierli, tra i consiglieri regionali e i sindaci, saranno le assemblee regionali.








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