2015-10-02 12:57:00

Boom di scioperi nel 2015. Roma in tilt per la protesta Usb


A livello nazionale da inizio anno al 15 settembre 2015, nel settore dei servizi pubblici essenziali abbiamo avuto 1.561 proclamazioni di sciopero, con un aumento del 7,5% rispetto al 2014. Lo ha affermato il presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi Roberto Alesse. Oggi è stata una giornata nera per i trasporti pubblici a Roma, causata dalla protesta del sindacato Usb. A rischio la tenuta della città durante il Giubileo. Il servizio di Alessandro Guarasci:

La conflittualità sindacale sta toccando le stelle in questo scorcio di 2015. Le proclamazioni sciopero hanno superato le 1.560 unità, e per quanto riguarda poi gli scioperi realmente fatti abbiamo superato toccato quota 1.055, con  un 6% di aumento rispetto all'anno precedente. Per il Garante Roberto Alesse, “la legge che regola questo diritto va aggiornata perché – ha detto – le vittime sacrificali di un sistema che non funziona restano i cittadini utenti, veri ostaggi della miriade di proteste proclamate nei settori dei servizi pubblici essenziali”.

E proprio per una protesta del sindacato Usb, oggi Roma è andata in tilt. L’adesione sarebbe stata del 30%, ma si sono fermate le metro A e B, e la Roma-Lido. I confederali non hanno aderito, ma anche tra loro lo scontento è forte. Mario Bertone, responsabile della Cisl di Roma:

R. – Non si possono firmare accordi per fare in modo che le imprese facciano le imprese e poi la politica invade il campo. Noi siamo per un sistema di azioni sindacali corretto e quindi chiediamo che ci sia il rispetto di questa situazione sindacale.

D. – Però, l’inefficienza di una buona parte del sistema dei trasporti romano è sotto gli occhi di tutti. Voi che cosa proponete in alternativa?

R. – Non abbiamo proposto ma fatto accordi condivisi con l’impresa pe recuperare competitività e produttività. Abbiamo cambiato turni e prestazioni di lavoro migliorando la produttività e la redditività, abbiamo chiesto ai lavoratori che hanno condiviso i nostri accordi di fare sacrifici. Queste cose non vengono considerate dalla politica che vuole continuare a maramaldeggiare in queste imprese e i risultati sono quelli che si vedono. Abbiamo chiesto di avviare dei tavoli di confronto con la cosiddetta contrattazione in anticipo: preveniamo i problemi, mettiamoci intorno ad un tavolo, lavoriamo e troviamo le soluzioni per problemi che possono insorgere al fine di evitare il conflitto. Di questo non si sa e non riusciamo a capire niente. Noi siamo preoccupati per la questione del Giubileo. Noi crediamo che ci possa essere un’immagine di Roma efficace. Ci dispiace l’idea che il Giubileo possa essere disturbato da questo punto di vista, tant’è che abbiamo chiesto di aprire tavoli per prevenire i conflitti. Un po’ di buona volontà il prefetto ce la sta mettendo ma le istituzioni non rispondono. Il Comune di Roma, Roma Capitale, non risponde.








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