2015-10-02 15:13:00

Il Sinodo e la "gente che parla"


"Tanti commentatori, o gente che parla, hanno immaginato di vedere una Chiesa in litigio dove una parte è contro l'altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell'unità e dell'armonia nella Chiesa". Queste parole di Papa Francesco, pronunciate il 18 ottobre 2014, in chiusura del Sinodo straordinario sulla famiglia, assumono un significato particolare alla vigilia dell'apertura della nuova Assemblea sinodale, questa volta ordinaria, dedicata ancora alla pastorale familiare. 

"E' un momento in cui sul web e sui giornali - spiega Luis Badilla Morales, responsabile del sito 'Il Sismografo' - scrivono del Sinodo anche giornalisti che non sono vaticanisti e in generale utenti che conoscono poco questi temi". "Riprendendo una celebre affermazione del Papa emerito, Benedetto XVI, riferita però al Concilio, si potrebbe dire che ci sarà certamente un 'Sinodo mediatico', molto diverso da quello reale". "Alcuni giornalisti internazionali - aggiunge Badilla - giungono a Roma con una loro posizione preconcetta, che prescinde dai documenti sinodali, quasi per iniziare una loro campagna mediatica. Ma è bene tenersi alla larga da queste iniziative che seguono interessi che non sono certo quelli del Sinodo". 

Nella rubrica 'WikiChiesa' di venerdì 2 ottobre, sul quotidiano Avvenire, il giornalista Guido Mocellin, esperto di vicende ecclesiali, ha buttato giù alcuni 'buoni propositi' nell'imminenza dell'apertura del Sinodo che sono condivisi da Badilla. "E' possibile parlare di questi temi in modo pacifico e obbiettivo, senza diventare parti in causa, e credo sia il modo più corretto per fare un nobile e attento servizio all'opinione pubblica". "Noi operatori dell'informazione dovremmo fare un esercizio di umiltà - spiega Badilla - e ammettere che non siamo 'opinion makers', chiamati a orientare la coscienza altrui". "Dovremmmo limitarci a raccontare ciò che vediamo, ascoltiamo e leggiamo. Esemplare, in questo senso, è la catechesi di Papa Francesco all'udienza generale di mercoledì 10 dicembre, in cui il vescovo di Roma ricordava tra l'altro che il Sinodo non è un Parlamento, ma 'uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare' ".








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