2015-10-03 09:30:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 27.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui i farisei mettono alla prova Gesù chiedendogli se sia lecito a un marito ripudiare la propria moglie, visto che Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio. Gesù risponde che per la durezza del loro cuore Mosè scrisse questa norma. E afferma:

“L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto".

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

Il Vangelo di questa domenica presenta diversi attori: alcuni farisei che tramano e “tendono tranelli”, poi Gesù e Mosè; e la diatriba riguarda il Matrimonio, il “sacramentum magnum” che Dio ha voluto come “immagine dell’amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l’uomo” (CCC 1604). I farisei  si fanno una legge su misura. Mosè, il legislatore, si ferma davanti “alla durezza di cuore”; Gesù, il Salvatore, sa che la rottura  della comunione originale tra uomo e donna è frutto della rottura con Dio, del peccato; così la sua risposta non è un’ineluttabile accettazione del peccato, ma la possibilità di ritornare allo splendore delle origini: due che diventano una carne sola “… e Dio vide che era molto buono”. La Chiesa ha certo un cuore di misericordia, ma fondato sulla verità; sa che “ogni uomo fa l'esperienza del male, attorno a sé e in se stesso” e che  “questa esperienza si fa sentire anche nelle relazioni fra l’uomo e la donna;  sa che “da sempre la loro unione è stata minacciata dalla discordia, dallo spirito di dominio, dall'infedeltà, dalla gelosia e da conflitti che possono arrivare fino all’odio e alla rottura” (CCC 1606); ma sa anche “che Dio ci ama di un amore definitivo e irrevocabile, che gli sposi sono partecipi di questo amore, che egli li conduce e li sostiene…” (CCC 1648), per questo non si arrende di fronte alle difficoltà della vita matrimoniale, sapendo che c’è un medico capace di curare tutte le nostre malattie. Oggi ci invita ad accoglierlo, come i bambini del Vangelo, perché possiamo conoscere Lui e la potenza della sua risurrezione.








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