2015-10-03 13:30:00

Consiglio permanente Cei chiede alleanze per la famiglia


Un clima di franca fraternità e di reciproca stima ha caratterizzato le giornate del Consiglio episcopale permanente tenutosi a Firenze dal 30 settembre al 2 ottobre scorsi. Il Magistero del Santo Padre – si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei – ha costituito la trama di fondo su cui si sono appuntati i diversi argomenti affrontati, tra cui i contenuti della prolusione e le modalità da offrire alle diocesi italiane circa l’accoglienza dei profughi.

Vicinanza alle famiglie
Riunito alla vigilia della 14.ma Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, il Consiglio permanente ha espresso convinta vicinanza alle famiglie, a partire dalla condivisione della loro non facile opera educativa. Al riguardo, la stessa prolusione con cui il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto i lavori riprende e valorizza i contenuti del recente viaggio di Papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti. In particolare, rivolge ai responsabili della cosa pubblica l’appello a compiere ogni sforzo per consentire a tutti l’accesso alle condizioni essenziali – materiali e spirituali – per formare e mantenere una famiglia.

Strade da percorrere, obiettivi da perseguire
Centrale, per i vescovi, rimane la questione antropologica, minacciata da una cultura del relativismo che svuota ogni proposta: l’individuo che si concepisce “autonomo” dalla realtà si priva di fatto dell’apertura alla trascendenza. Emblematica di tale cultura – si sottolinea nel comunicato – è lo stesso tentativo di applicare la “teoria del gender”, secondo un progetto che pretende di cancellare la differenza sessuale. Di qui, la rinnovata volontà dell’episcopato italiano a mantenersi nel solco della missione educativa, puntando nel prossimo quinquennio a intensificare alleanze collaborative con la società civile e le sue istituzioni, a partire dalla scuola.

In risposta all’appello del Santo Padre
Il riconoscimento degli altri come condizione per realizzare se stessi porta a sentirsene responsabili, specie quando hanno il volto del debole e del bisognoso. Il Consiglio permanente – si ricorda nel documento – ha dedicato all’individuazione delle forme migliori con cui promuovere una risposta effettiva ed efficace all’appello del Santo Padre sull’accoglienza di una famiglia di immigrati in ogni parrocchia, comunità religiosa, santuario o monastero. Una prima ricognizione, compiuta nelle Conferenze episcopali regionali, documenta come la Chiesa italiana sia in prima fila in tale servizio. Sono oltre 27 mila i migranti ospitati in circa 1.300 strutture di diocesi, parrocchie, comunità religiose e famiglie.

Presbiteri, due fuochi per una riforma
La vita spirituale dei presbiteri e il carico burocratico-amministrativo che spesso grava sulle loro spalle sono i due “fuochi” su cui si è concentrata l’attenzione dei vescovi, che al tema intendono dedicare l’Assemblea Generale del 2016. I presuli – si legge nel comunicato finale del Consiglio episcopale Permanente della Cei – sono decisi ad avviare processi di riforma che aiutino il sacerdote a un esercizio del ministero all’insegna di una convinta adesione al presbiterio, vissuta nella fraternità, con stile sinodale e missionario..

Rinnovo delle Commissioni episcopali
Il rinnovo delle 12 Commissioni episcopali è stato l’occasione per un confronto sulle loro modalità operative, sul loro rapporto con gli Uffici della Cei e sulla loro funzione in ordine alla comunione dell’Episcopato italiano. Il Consiglio permanente ha fine approvato il Messaggio per la Giornata nazionale per la Vita e ha provveduto ad alcune nomine, fra cui quelle dei membri del Consiglio per gli affari giuridici. 








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