2015-10-03 20:04:00

Lampedusa ricorda le vittime del naufragio il 3 ottobre 2013


Il tre ottobre di due anni fa, intorno alle quattro del mattino, un barcone  carico di migranti prese fuoco e si inabissò davanti all’isola di Lampedusa, uccidendo 368 persone, tra le quali 83 donne, 8 bambini e un neonato.Tanti gli appuntamenti promossi nell’isola dal ‘Comitato tre ottobre’ per non dimenticare le vittime mentre l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati informa che dall’inizio dell’anno sono già quasi 3.000 i morti del Mediterraneo. Il servizio di Alessandra Zaffiro:

 “Il naufragio del 3 ottobre 2013 è una ferita drammaticamente aperta, un simbolo di umanità tradita, un grido che ancora scuote il nostro Paese e l'Europa intera”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del secondo anniversario della strage di Lampedusa in cui morirono 368 persone, nel messaggio inviato al sindaco Giusi Nicolini. Nell’isola pelagia si è celebrata oggi la 'Giornata della Memoria e dell'Accoglienza' per ricordare le vittime della strage, in maggioranza somale ed eritree.

“Proteggere le persone non i confini” è lo striscione che ha aperto la ‘Marcia  verso la Porta d’Europa’ per chiedere corridoi umanitari per i migranti, alla quale hanno preso parte un migliaio di persone, alcuni dei 155 superstiti, tre familiari delle vittime, autorità e i lampedusani, che due anni fa aprirono i loro cuori e le proprie case ai sopravvissuti.

Poi, la commossa cerimonia della Guardia Costiera, durante la quale sono state gettate in mare corone di fiori dove si inabissarono il barcone e i sogni di una vita migliore di chi non ce l’ha fatta.

Nel pomeriggio la veglia interreligiosa in ricordo delle vittime animata da Comunità di Sant'Egidio, diocesi di Agrigento e chiese riformate.

 








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