2015-10-06 10:30:00

Campagna Msf in Congo: “Un parto sicuro salva due vite”


Nella Repubblica Democratica del Congo, uno dei Paesi più poveri al mondo scosso dalla guerra civile, Medici Senza Frontiere ha aperto, nella regione del Nord Kivu, il “Villaggio delle Donne”, uno speciale reparto di maternità nell’ospedale di Masisi. Si tratta di una preziosa struttura che cerca di garantire un parto sicuro ad oltre 4 mila donne l’anno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Nella Repubblica Democratica del Congo, Paese che detiene il triste primato del più alto numero di stupri al mondo, dare la vita significa anche perderla. E’ il tragico destino di 730 donne e di 4350 bambini ogni 100 mila nascite a causa di violenze e di complicanze legate alla gravidanza. Si tratta del tasso di mortalità tra i più elevati al mondo. Ma cosa significa per una madre affrontare l’esperienza del parto nella Repubblica Democratica del Congo? Risponde l’ostetrico Patrizio Carnevale, che per conto di Medici Senza Frontiere ha lavorato in un ospedale nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo:

R. - “Nella zona del Nord Kivu, in particolare, c’è questa grande incognita rappresentata dal fatto che è una regione devastata da decenni di guerra. E quindi queste donne sono costantemente in pericolo di essere braccate dai gruppi armati, costantemente in pericolo di essere violentate, di non poter raggiungere questi centri. Tutto questo significa per loro, nella stragrande maggioranza dei casi, partorire in condizioni non sicure all’interno dei loro villaggi e quando decidono poi di essere trasportate, come ad esempio nel centro di Masisi di Medici senza Frontiere, giungono in condizioni decisamente non buone. Ci sono diversi episodi che potrebbero essere raccontati. E’ chiaro che alcuni lasciano il segno più di altri. Una donna che giunse in ospedale in travaglio di parto avanzato ci emozionò molto. Ci disse che aveva lasciato gli altri figli in una zona sicura all’interno della foresta e che lei aveva attraversato questa area dove rischiava di essere braccata da milizie armate. Milizie che potevano in qualche modo approfittare di lei. Questa donna partorì in ospedale. Voleva partorire in una zona sicura e dopo due ore dal parto - il tempo necessario per noi per verificare che tutto fosse a posto - prese suo figlio e ripartì per andare a ricongiungersi con gli altri suoi figli”.

Per sostenere il Villaggio delle Donne di Medici Senza Frontiere a Masisi, dove nel 2014 hanno partorito in modo sicuro oltre 4000 madri, l’organizzazione umanitaria ha lanciato la campagna di raccolta fondi “Un parto sicuro salva due vite”. Fino a questa domenica si possono donare 2 o 5 euro con un sms al numero 45509. Bastano 10 euro per garantire ad una donna un parto sicuro. Salvare la vita di una madre significa salvare un’intera famiglia. Ancora Patrizio Carnevale:

“Significa salvare un’intera famiglia perché le donne rappresentano il nucleo portante della famiglia e nel momento in cui viene a mancare la donna, viene a mancare tutto il sostegno ai suoi figli”.

Nella regione del Nord Kivu oltre 500 mila persone sono sfollate a causa del conflitto e sono vittime di scontri e di violenze. In questa zona Medici Senza Frontiere ha aperto lo speciale reparto di maternità “Il Villaggio delle donne” nell’ospedale di Masisi, l’unico nosocomio in un distretto sanitario di oltre 420 mila persone.








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