2015-10-04 09:07:00

Filippine, vescovi: lavoratori estero ricordino famiglie d’origine


“Ricordate le vostre promesse matrimoniali ed i vostri figli”: questo il monito lanciato da mons. Ruperto Santos, responsabile della Pastorale dei migranti per la Chiesa cattolica delle Filippine, ai tanti fedeli che lavorano all’estero. “Lavorare in un Paese straniero comporta spesso la solitudine e la fragilità nei confronti delle tentazioni – ha detto il presule – ma è necessario rammentare sempre i voti nuziali stretti con il proprio coniuge”.

La famiglia, porto sicuro che dà sicurezza
“Ricordate sempre le vostre famiglie – ha ribadito mons. Santos ai lavoratori che hanno partecipato, in questi giorni, alla celebrazione della 20.ma Giornata nazionale dei marittimi  – Ritornate da loro, perché voi avete una famiglia da cui tornare. Non vi occorre altro”. “Come una nave salpa verso altre destinazioni, ma poi torna sempre in porto – ha aggiunto il presule – così le vostre famiglie rappresentano il vostro porto”. Di qui, l’invito a pensare a “la sicurezza dei propri cari”, ricordandoli sempre e pensando al momento in cui “li rivedrete e potrete restare con loro”.

Oltre 10 milioni di filippini lavorano all’estero
Attualmente, sono oltre 10 milioni i lavoratori filippini all’estero, tanto che per l’economia nazionale risulta importantissimo il contributo delle loro rimesse economiche. Non a caso l’emigrazione è incoraggiata dal governo, anche se non ufficialmente. D’altro canto, l'estrema povertà, la mancanza di lavoro e di chiare prospettive per il futuro non sembrano lasciare molte alternative all’emigrazione, con notevoli ripercussioni sulla vita familiare. Per questo, la Conferenza episcopale filippina esorta da tempo il governo a impegnarsi per offrire maggiori opportunità lavorative all’interno del Paese. (I.P.)








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