Dopo i violenti scontri degli ultimi giorni, a Bangui si moltiplicano i tentativi di riportare la pace e ridurre le tensioni in città. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata un incontro che ha visto la partecipazione di diverse centinaia di cittadini - sia cristiani che musulmani - nel quartiere di Pk-5, uno dei centri delle violenze degli ultimi giorni.
Le violenze di questi giorni orchestrate dai nemici della pace
Nel corso dell’incontro - riferisce l'agenzia Misna - Ali Ousman, coordinatore delle
organizzazioni islamiche in Centrafrica, ha sostenuto che gli eventi alla base della
nuova fiammata di violenze (in particolare l’uccisione di un giovane conducente di
moto-taxi) siano stati “sapientemente orchestrati dai nemici della pace, uomini politici
nostalgici del potere”. “L’unica soluzione è la pace, bisogna vivere insieme ai nostri
fratelli cristiani”, gli ha fatto eco Mohammed Ali Fadoul, che guida il comitato di
‘autodifesa’ di Pk-5.
L'iniziativa di pace dell'arcivescovo di Bangui Nzapalainga
A favore della pace è tornato a mobilitarsi anche l’arcivescovo cattolico di Bangui,
mons. Dieudonné Nzapalainga, che si è riunito nel fine settimana con i notabili di
un’altra area della capitale, quella di Boy-Rabe. Un incontro nel quale il prelato
ha dichiarato di aver visto “l’inizio della coesione sociale e della ricerca della
pace”. L’iniziativa dunque, ha annunciato, verrà ripetuta in altri quartieri di Bangui.
(D.M.)
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